"Affrontiamo una squadra che punta in alto"

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Dalle mani di Mauro Antonioli a quelle di Giuseppe Anastasi. L’Imolese ha cambiato guida tecnica proprio alla vigilia del match di questa sera al ’Romeo Neri’. A costare cara al tecnico bellariese è stata la sconfitta dello scorso turno in casa contro il Pontedera, quarto ko consecutivo. Un rendimento negativo nell’ultimo periodo, ma che sin qui era stato in linea con le aspettative iniziali. Quattordici i punti messi insieme in quindici gare. "Ho trovato una squadra con dei valori importanti – sono le prime parole pronunciate ieri dal nuovo tecnico Anastasi che ha raccolto l’eredità di Antonioli – Una squadra che ha voglia di fare bene, e pronta per questa partita, un derby a tutti gli effetti. Sono gare che portano con sé un’atmosfera particolare e che ci danno forti stimoli".

Troppo poco il tempo a disposizione per mettere l’impronta sulla squadra. "Non ho logicamente avuto il tempo – dice il nuovo allenatore dei gialloblù – per varare nuove soluzioni tattiche, perciò non stravolgerò il lavoro fatto da Antonioli". Sul Rimini mister Anastasi ha le idee chiare. "Di fronte incontreremo una squadra dai valori importanti, molto ben allenata – spiega – che gioca un calcio molto propositivo e ha forti individualità. Nonostante sia una neopromossa, il Rimini è stato costruito per rimanere ai piani alti della classifica e per questo motivo sarà un avversario difficilissimo".

Obiettivo salvezza per la sua Imolese. "Una squadra giovane, ma con valori importanti – dice scorrendo la rosa a disposizione – Sono certo che alcuni di questi ragazzi faranno davvero carriera. Per me è stato facile scegliere l’Imolese, mi hanno convinto il patron Deni e il presidente Coppa, che mi hanno illustrato il progetto. Cercherò di ripagare la fiducia del direttore tecnico Cammarata e del responsabile area tecnica Righi raggiungendo il nostro obiettivo". Sarà la prima volta nei prof per Anastasi. "Il divario di categoria è importante logicamente, ma è l’atteggiamento di un allenatore a fare la differenza – spiega pensando alla propria carriera – in qualsiasi contesto in cui ho lavorato mi sono sempre comportato come se fossi un prof, e ora non vedo l’ora di calarmi in questa realtà".