Chi l’ha detto che un pollice lussato può condizionare la prestazione di chi il pallone lo deve ‘trattare’ con le mani? Non certo Simon Anumba, che l’altra sera, nel galoppo a briglie sciolte con Ravenna, ha camuffato benissimo il problema, risultando il migliore in campo nonostante una vistosa fasciatura. Per l’ala ex Cesena, 26 anni appena compiuti, 16 punti e 6 rimbalzi in 27’, tanta concretezza, anche nella metà campo difensiva, e un clamoroso 44 da tre. Un ‘percorso netto’ che fa il paio con il 33 dall’arco messo insieme nel torneo di Lignano Sabbiadoro (22 con i croati dello Skrljievo, 11 con Forlì in finale). Se consideriamo poi che a Cento non ha giocato proprio per il pollice sinistro malandato, in queste prime tre uscite in canotta Rbr Anumba dai 6 metri e 75 non ha ancora sbagliato un colpo: 7 tentativi, 21 punti racimolati.
"Beh, è ancora pre-campionato – si schernisce ridendo l’ala, che viaggiando così potrebbe finire per creare delle aspettative esagerate nella tifoseria –. A parte gli scherzi, in campo cerco di essere consistente, selezionando anche al meglio le conclusioni. E sul tiro ci sto lavorando, sempre più", aggiunge Simon, che sa muoversi piuttosto bene anche in avvicinamento, grazie pure a un’atleticità non banale. "Fare canestro con continuità chiaramente aiuta, i tiri li prendo in fiducia, questo è importante", osserva Anumba, che nella frazione di Rivazzurra divide un appartamento con D’Almeida. "Mi sto ambientando molto bene a Rimini e devo ringraziare i ragazzi che c’erano già per come aiutino i nuovi a inserirsi. Anche sul parquet le cose vanno nella maniera sperata – prosegue l’esterno –. Gioco nel mio ruolo naturale, quello di ala piccola. E non mi spaventa l’eventualità di dovermi magari esibire come numero 4 tattico".
È pronto a fare tutto ciò che serve alla squadra Anumba che ieri, al pari dei compagni, ha fatto solo una seduta di pesi e un po’ di lavoro defaticante. Un giocatore che si aspetta di poter giocare in campionato con un significativo contorno di aficionados sulle tribune. "Il pubblico di Rimini è conosciuto, poi in primavera ero al Flaminio quando l’Rbr disputò la semifinale con Faenza. E’ stimolante scendere in campo davanti a tanta gente, è uno sprone ulteriore per fare bene", ammette Simon, che anche con RivieraBanca giocherà con l’abituale 3 sulla schiena. Un numero al quale tiene parecchio. "Già, tre quanti siamo noi, gli Anumba: mio fratello è al college, negli Stati Uniti, mentre mia sorella lavora in Belgio. E quel numero 3 ci riunisce".
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