I calci di rigore sono fatali: il Rimini saluta la Coppa Italia

I biancorossi, in versione sperimentale, non replicano la convincente prova di domenica con il Prato

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Rimini

6

Progresso

7

dopo i calci di rigore

RIMINI (4-3-3): Piretro; Berghi (34’ st Lo Duca), Pietrangeli, Cuccato, Haveri; Isaia (12’ st Gabbianelli), Pari (39’ st Tanasa), Greselin; Pecci, Germinale (22’ st Mencagli), Piscitella (22’ st Ferrara). A disp.: Marietta, Carboni, Panelli, Semprini, Lo Duca. All.: Gaburro.

PROGRESSO (4-3-3): Tartaruga; Mele (26’ st Rossi), Fiore, Ferraresi (19’ st Bagatti), Baccolini (16’ st Cantelli); Marchetti, Gulinatti, Maltoni (16’ st Bonvicini); Salvatori (7’ pt Badiali), Matta, Esposito. A disp.: Celeste, Rea, Rossi, Cantelli, E.Esposito, D’Amuri. All.: Moscariello.

Arbitro: Matteo Mozzo di Padova.

Reti: 39’ pt Ferraresi, 25’ st Gabbianelli.

Note – Spettatori 152. Angoli 12-7. Ammoniti: Bagatti, Fiore. Rigori: Fiore (gol), Gabbianelli (gol), Matta (gol), Mencagli (gol), Marchetti (gol), Ferrara (gol), L.Esposito (gol), Tanasa (gol), Gulinatti (gol), Greselin (gol), Rossi (gol), Pecci (parato).

di Donatella Filippi

RIMINI

Ci vogliono dodici calci di rigore per decidere chi, tra Rimini e Progresso, passa il turno di Coppa Italia. Al dodicesimo Pecci tira su Tartaruga e i bolognesi filano dritto verso i trentaduesimi. Epilogo di una gara che la squadra di Gaburro, a pochi giorni dalla travolgente vittoria sul Prato in campionato, non ha oggettivamente giocato alla grande. Il tecnico veneto non ne lascia nemmeno uno dei titolari di qualche giorno prima. Ci sono tanti giovani, c’è chi ha bisogno di correre più degli altri per mettersi al passo, c’è chi in campionato, nelle gerarchie, sembra costretto a partire in seconda linea. Insomma, un Rimini sperimentale che nel primo tempo soffre la verve del Progresso, squadra meno ambiziosa ma battagliera. I biancorossi non pungono e creano davvero poco e non danno nemmeno l’impressione di essere troppo solità là dietro.

Ma il Progresso non fa male, almeno fino a quando un liscio di Greselin in piena area non regala a Ferraresi il pallone del vantaggio. La reazione del Rimini, in quei pochi minuti che separano dall’intervallo, sta tutta in una conclusione fuori bersaglio di Piscitella. E la ripresa non inizia meglio per la squadra di Gaburro che in avvio rischia addirittura di subire il secondo gol di giornata. Piretro si salva con i piedi su Maltoni, poi Pari è costretto al salvataggio miracoloso su Matta. Il tecnico veneto corre ai ripari e a suon di cambi dà ossigeno ai suoi. Partendo da Gabbianelli, questa volta schierato dietro un’unica punta e in linea con Pecci e Ferrara.

Zona del campo dove si trova decisamente a suo agio. Insomma, si passa dall’amato 4-3-3 al 4-2-3-1. E al primo vero guizzo il fantasista pesarese con un tiro potente da lontano trova il pari. Nel frattempo in campo c’è anche Mencagli che a più riprese sbaglia il colpo del ko davanti a Tartaruga. Finisce che non c’è più tempo per cercare di chiuderla al novantesimo. Si va ai rigori. La sequenza è lunga e perfetta. Discorso che vale per il Rimini, ma anche per il Progresso. Fino a quando Pecci calcia forte, ma su Tartaruga. Fine dei giochi.