Mondaini, da 75 anni al fianco del Rimini

Un vero e proprio premio alla ‘carriera’ per il presidente dell’Hilton, lo storico ritrovo dei tifosi biancorossi nel piazzale del ‘Neri

Mondaini, da 75 anni al fianco del Rimini

Mondaini, da 75 anni al fianco del Rimini

di Donatella Filippi

"E’ all’Hilton di Piazzale del Popolo che si fa il vero calciomercato". E lui, Marino Mondaini, dell’Hilton è il presidente. Una piccola succursale del famoso ’hotel milanese, sede per anni delle trattative estive e invernali del calcio di casa nostra. Qualche sedia, gli alberi del piazzale del ‘Romeo Neri’ a riparare dal sole e il gioco è fatto. Lì si ritrovano, da mezzo secolo, decine di tifosi del Rimini e ‘trattative’ a non finire. Ne conosce di aneddoti sul Rimini, Mondaini. Da 75 anni non ne perde una di partita dei biancorossi. Tanto da essere premiato nei giorni scorsi dal presidente del club Alfredo Rota. Una maglia a scacchi per lui con il numero 75, neanche a dirlo. "Ho iniziato ad andare allo stadio che ero un bambino – racconta, ora 87enne – Avevo dieci anni e per entrare vendevo le noccioline e le brustoline per Settimio. Tutto è iniziato da lì. Ero un bambino, ma già un grande appassionato di sport". Ma torniamo all’Hilton. "Adesso le racconto come è nata la storia – sussurra, quasi come se stesse per svelare un segreto – Mister Angelo Becchetti, allenatore del Rimini a fine anni ’70 in serie B, mio grande amico, quando tornava da Milano, mi portava sempre dei gadget dell’hotel Hilton. Posaceneri, fiammiferi. Io li mettevo sui nostri tavolini sotto le piante di Piazzale del Popolo, Quindi, abbiamo pensato, di poterci chiamare Hilton anche noi".

Sono passati quasi cinquant’anni da quel giorno e il ritrovo dei riminesi davanti al ‘Romeo Neri’ tutti lo conoscono ancora come Hilton. "Ci credo che resiste. Si mangia, si beve e non si spende mai un franco", ride Mondaini che del Rimini e dell’Hilton starebbe ore a parlare. "C’era anche la cabina telefonica – è un fiume in piena, inarrestabile – dalla quale noi chiamavamo Ulderico Marangoni. Sosteneva di andare a Milano al mercato. Allora noi, con decine di gettoni, telefonavamo all’Hilton chiedendo di lui e spacciandoci per la Rimini calcio. Non lo trovavano mai a Milano... Le risate".

Risate e passione. "Quella sempre. Sa noi parliamo, discutiamo, facciamo decine di battute e tutti sanno di non doversi offendere. Ma la squadra non l’abbiamo mai contestata. Anzi, facciamo ogni anno l’abbonamento anche prima di sapere che giocatori la società abbia intenzione di comprare. Anche prima di sapere la categoria". Quando si dice ‘amor senza pretese’.