Ricorso respinto: niente playout per il Rimini

Il Collegio di garanzia del Coni ha confermato la retrocessione a tavolino in serie D. La società annuncia il ricorso al Tar del Lazio

Migration

Niente playout, retrocessione confermata. Così ha deciso il Collegio di garanzia del Coni che ieri ha respinto il ricorso presentato dal Rimini lunedì scorso contro la retrocessione a tavolino decretata ormai qualche settimana fa dalla Federcalcio con la richiesta di poter disputare almeno gli spareggi per cercare di mantenere la categoria. Al giudizio, arrivato nella serata di ieri, mancano ancora le motivazioni di una sentenza tanto amara per i biancorossi. Delusione, quella dei romagnoli, che è la stessa di Rieti, Gozzano, Olbia, Fano e Picerno. Perché i ricorsi delle sei squadre di serie C sono stati respinti in blocco, proprio come quelli di Cosenza e Trapani in serie B. La giustizia sportiva ha emesso la sua seconda sentenza nel giro di pochi giorni, ma probabilmente questo epilogo c’era da aspettarselo.

Cane non mangia cane, direbbe qualcuno, e in questo caso in special modo. La posta in gioco è molto alta, ne va della credibilità della Federcalcio di casa nostra che tanto si è battuta, tra un algoritmo e l’altro, per far sì che si arrivasse, seppure i campionati non si fossero conclusi a causa del Coronavirus, a promozioni e retrocessioni. Il tutto con il via libera del governo che, con il decreto Rilancio, ha dato assoluti poteri decisionali alla Figc del presidente Gravina. La battaglia legale del Rimini non si ferma, ma passa dalle aule dei tribunali della giustizia sportiva a quelle della giustizia amministrativa. I biancorossi, sempre affidandosi all’avvocato bergamasco Cesare Di Cintio, che ieri ha difeso le ragioni del club di piazzale del Popolo davanti al Collegio di Garanzia del Coni, ora presenteranno ricorso d’urgenza al Tar del Lazio. Ma prima il legale lombardo dovrà attendere le motivazioni per le quali il primo ricorso presentato è stato respinto dal Collegio di Garanzia del Coni. E se non dovesse bastare nemmeno il Tar del Lazio, allora i biancorossi filerebbero dritto al Consiglio di Stato.

Perché il presidente Giorgio Grassi non ha nessuna intenzione di mollare la presa e lo stesso farà il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi che appena qualche giorno fa ha scritto al ministro allo Sport, Vincenzo Spadafora proponendo di emendare proprio quella parte del decreto rilancio che dà ampi poteri alla Figc in materia di conclusione di questi campionati incompiuti. "Personalmente me lo aspettavo – è il commento a caldo del direttore sportivo Ivano Pastore – Più passano i giorni e più resto convinto che abbiano leso i nostri diritti. Fanno concludere, con playoff e playout, un campionato che in realtà non è mai stato concluso. E per di più cristallizzando le classifiche per poi, comunque, tornare in campo. Questo è successo soltanto in serie C. Ma andiamo avanti, adesso ci sono ancora due gradi di giudizio da affrontare".