Rimini, operazione bomber I biancorossi blindano Santini

All’attaccante però non mancano i corteggiatori in categoria dopo i 20 gol realizzati la scorsa stagione

di Donatella Filippi

Le incognite sono ancora tante. E sono tutte da valutare. In primis quelle legate al quadro societario, poi quelle che ruotano attorno al nuovo allenatore. Senza dimenticare la squadra. Il Rimini è con il freno a mano tirato, ma vuole provare a tenersi stretto Claudio Santini. Al bomber toscano, che ha un altro anno di contratto in biancorosso, non mancano le richieste in categoria. I suoi 20 gol realizzati tra campionato e Coppa Italia non erano e non sono passati inosservati. Non lo erano nemmeno nello scorso mercato di riparazione. Ci aveva fatto più di un pensierino, allora, il Vicenza. Ma anche qualche altra big. Corteggiamenti che ora tornano a diventare intensi, a bocce ferme. Il Rimini, forte del contratto che legherà il bomber alla riviera anche la prossima stagione, resta alla finestra. Magari aspettando l’offerta migliore. Ma in realtà spera che l’attaccante possa restare in biancorosso, magari costruendo attorno a lui il pacchetto avanzato della prossima stagione. Che oggi, posizioni contrattuali alla mano, è ben rifornito per quel che riguarda gli esterni, ma di punte vere e proprie non abbonda. Anzi. Vano il 30 giugno tornerà alla base, a Perugia da dove la scorsa estate è arrivato in prestito. Mencagli è in scadenza di contratto ed è complicato che resti per la terza stagione in biancorosso. Attacco, quindi, praticamente da ricostruire e, appunto, magari proprio attorno a Santini. E’ presto per poterci mettere la mano sul foto. Lo abbiamo già detto, le incognite che ruotano attorno alla società del presidente Rota in questo momento sono troppe. E le maggiori riguardano l’assetto societario, se non la proprietà stessa. Il silenzio che da giorni regna in Piazzale del Popolo è la dimostrazione più lampante che qualcosa bolle in pentola. Tanto che ancora non è stato nemmeno dato l’addio, ufficialmente, a Marco Gaburro. Anche se il tecnico veneto ormai da settimane sa che Piazzale del Popolo la prossima stagione non sarà più casa sua. L’unica macchina che per ora cammina, lontano dalla stanza dei bottoni, è quella burocratica. Ci sono scadenze e il Rimini non può perdere il treno.

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