DONATELLA FILIPPI
Sport

Rimini, un bomber tira l’altro. Mercato all’attacco per brillare

Per rompere il digiuno di vittorie il club ha consegnato a Buscè un reparto avanzato con più alternative .

L’ultimo arrivato Simone Leonardi a colloquio con mister Buscè al suo primo allenamento in biancorosso

L’ultimo arrivato Simone Leonardi a colloquio con mister Buscè al suo primo allenamento in biancorosso

Due attaccanti e più qualità in mezzo al campo. Sembra questa la strada sulla quale si è messo il Rimini dopo il mercato di riparazione. Che in biancorosso ha portato una piccola flotta di attaccanti e un centrocampista. Lasciando partire due di quei quattro esterni che, tra infortuni e cambi di modulo, non avevano troppa possibilità di rientrare nelle rotazioni di mister Buscè. Quindi Gagliano e Leonardi per l’attacco e Conti per il centrocampo. Con Chiarella e Dobrev che hanno fatto la valigia andando a cercare fortuna (e minuti) altrove. Tutto da scoprire l’attaccante arrivato l’ultimo giorno di mercato in prestito dalla Sampdoria. Il club blucerchiato ripone molte speranze nel giovane catanese, cresciuto proprio nel vivaio della Samp e che l’Atalanta ha cercato di strappare ai liguri proprio in questo mercato invernale. Insomma, Leonardi è un giovane di belle speranze, ma anche non abituato al calcio della serie C. Che poco ha a che fare con quello giovanile, ma anche con la B. Necessario pensare per lui a un periodo di ambientamento in un momento chiave della stagione. Ascoli e Trapani, tra campionato e coppa, ci diranno molto nei prossimi giorni di quale futuro sarà alla portata del Rimini. Un Rimini che nell’ultimo mercato, forse confortato dai numeri che parlano di quella biancorossa come la terza migliore difesa del girone (20 i gol subiti, al fianco del Pescara e sotto Virtus Entella e Ternana rispettivamente superate 15 e 14 volte), ha deciso di non potenziare il pacchetto arretrato. E questo potrebbe chiaramente fare pensare al fatto che mister Buscè non abbia nessuna intenzione di ritornare sui propri passi dal punto di vista del modulo. Perché quella difesa a cinque, con un centrocampo che bada più a proteggere gli uomini davanti a Colombi che a supportare quelli della zona gol, ha in effetti permesso al Rimini di abbottonarsi. Ma anche di perdere un po’ di brillantezza. Brillantezza che la squadra di Buscè ha ritrovato sabato scorso al ’Neri’ con il Perugia. Proprio nel giorno in cui il tecnico campano ha rispolverato Malagrida nei tre di centrocampo, inserendo anche Fiorini e lasciando al solo Langella il compito di cantare e portare la croce (più la seconda della prima oggettivamente).

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