"Rinascita, è il momento di svoltare"

Basket serie A2, l’ad Carasso guarda avanti: "Finora il calendario non ci ha aiutato, a Chiusi dobbiamo vincere"

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Paolo Carasso non è solo l’amministratore delegato di Rbr, uno dei suoi ideatori e fondatori. No, Carasso è pure un allenatore nazionale che, appena 31enne, condusse alla salvezza l’allora Basket Rimini in A1, stagione 9900. Insomma, uno che la pallacanestro la mastica. Insieme a lui cerchiamo di capire cosa non va in questa Rinascita costretta a specchiarsi in un record di 1-4. "La squadra è nuova per 510 e un sistema di gioco ha la necessità di essere compreso, assimilato, soprattutto giocato al fine che riescano a innescarsi tutta una serie di collaborazioni tra i giocatori – sostiene ‘Paolino’ –. Siamo nella prima fase della stagione, viviamo una fase di evoluzione. Non a caso si sta trovando meglio chi era già qui, comunque il sistema di coach Ferrari alla lunga porta benefici. Purtroppo il calendario non ci assiste e le avversarie più fisiche, più attrezzate riescono a bloccarci", è l’analisi dell’ad di Rbr, che non si mostra comunque preoccupato. "No, dormo sonni tranquilli – assicura Carasso –. Non credo che la nostra squadra non possa rimanere nella categoria, dobbiamo però essere più ‘cattivi’ a livello agonistico. Non è il momento di metterci le mani tra i capelli, ma dove non arriva la tecnica deve arrivare il cuore".

Domenica RivieraBanca sarà di scena a Chiusi, nel Senese. Stavolta di fronte non c’è una realtà di prima fascia come Forlì, Cento o Udine, bensì una formazione che, pur lottando, non è ancora riuscita a ‘muovere’ la classifica. "Dovremo scendere in campo per vincere, andiamo là per questo, anche se fare risultato fuori non è mai semplice. Mi aspetto un ulteriore passo avanti, i ragazzi dovranno giocare con grande umiltà e al tempo stesso con le mentalità di chi vuole fare l’impresa. Lottare, buttarsi a terra per recuperare un pallone, avere come accennato la giusta ‘cattiveria’, tutti questi ingredienti non dovranno mancare", si raccomanda il dirigente, che riflette poi sulla formula, sulle possibilità dei biancorossi di entrare tra le prime 9 nel girone Rosso e salvare così subito la ‘pelle’. "Abbiamo tutte le carte in regola per farcela, essere tra le migliori 9 rimane il nostro obiettivo – ribatte l’ad –. Ci segue inoltre un pubblico straordinario e noi abbiamo delle precise responsabilità nei confronti dei tifosi, dobbiamo dare risposte importanti". Spulciando tra le cifre ci si accorge che Johnson, il primo terminale offensivo di Rinascita, segna sì 19.4 punti a gara, ma col 36% da due e il 35% da tre, lui che a Pistoia tirava decisamente meglio. "Potenzialmente Jazz è un crac, però deve ancora adattarsi al sistema di gioco, torniamo sempre lì. Se lui toglie tre tiri forzati, se ‘pulisce’ un po’ il suo gioco, anche le percentuali saranno migliori".

alb. cresc.