Rota balla da solo e svela il suo Rimini

Il presidente oggi presenta il nuovo staff tecnico: in panchina torna Mastronicola, Tamai direttore sportivo al posto di Pelliccioni.

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di Donatella Filippi

Poca spesa, molta resa. Se lo augura Alfredo Rota che, dopo giorni di trattative vere o presunte, ha deciso di proseguire da solo. Anzi, con una squadra nuova di zecca e con mezzi, a suo dire (anche se una vaga idea era balenata in testa ai più), limitati. Quindi, ricapitolando, Rota al timone e Alessandro Mastronicola alla guida di quella squadra che spetterà al ds Pietro Tamai costruire. Restano da capire in tutto ciò i ruoli di Tiziano Fabbri e Antonello Sammarco. Il primo potrebbe prendere il posto del secondo nel ruolo di direttore generale, il secondo potrebbe restare nel giro come consigliere. Chissà. È uscito invece di scena Alfio Pelliccioni. Ma al di là degli uomini, che comunque hanno un peso decisivo e svelano anche, in realtà, i contorni del progetto, Rota non ha ancora messo le carte in tavola quando si parla di obiettivi. Anzi, ripercorrendo il suo mesetto scarso in biancorosso agli occhi saltano per ora soltanto contraddizioni. Non ce ne vorrà l’imprenditore milanese, ma dal non voler nemmeno pensare alla serie D con tanto di ricorso al Consiglio di Stato presentato ("Per conquistare i tifosi ci vogliono nomi ad effetto", diceva nel giorno della presentazione) a disputare un campionato di D con risorse limitate (500.000 euro per portare avanti tutta la macchina, settore giovanile compreso) ce ne passa.

Ieri Rota è tornato a parlare, o meglio a scrivere. "Ho percepito, e spero di sbagliarmi – si legge nel comunicato del presidente del Rimini - la volontà di qualcuno di destabilizzare l’ambiente e denigrare il lavoro fin qui fatto tramite bugie e falsità". I tifosi del Rimini, lo sappia questo Rota, non hanno alcun bisogno di essere destabilizzati, hanno le spalle larghe e forti, loro malgrado, e purtroppo sono anche abituati a metabolizzare ogni tipo di situazione. Anche le più assurde. Poi su Pelliccioni. "Le dimissioni del ds – dice – non sono state causate da trattative in corso, ma sono dovute esclusivamente a una diversa visione dei programmi societari, condizionata certamente dal difficile momento economico che tutto il mondo sta attraversando a causa del Covid: una attenta analisi, ha portato la società allo sviluppo di un altro progetto". E qui il presidente dei biancorossi non svela niente di nuovo, se non il fatto che avendo dato le dimissioni Pelliccioni, si intende, sia stato messo in precedenza sotto contratto. Cosa non avvenuta. Sono semplicemente cambiati i termini dell’accordo: da un campionato di vertice in D a progetti molto meno ambiziosi. Pelliccioni ha così preferito declinare l’offerta, dopo aver messo insieme già mezza squadra pensando di avere a disposizione qualche spicciolo in più. E per finire le trattative per la cessione. "Smentisco categoricamente – tuona Rota - l’esistenza di una trattativa in corso con la mediazione di Aniello Martone, persona squisita che ho avuto il piacere di conoscere nel mio ambito lavorativo".