Scocca l’ora di Zaccagno "Sempre sentito titolare"

Il portiere del Rimini è rimasto a guardare dalla panchina per 180 minuti. Poi con l’Entella mister Gaburro ha puntato su di lui ed è stato ripagato

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di Donatella Filippi

Allenarsi, non perdere la concentrazione, aspettare il proprio momento e quando arriva dare tutto. Cosa non semplice per nessuno. Cosa complicatissima quando di mestiere decidi di fare il portiere. Perché quel momento potrebbe non arrivare mai. E, invece, è arrivato pure piuttosto in fretta per il numero uno del Rimini, Andrea Zaccagno. Marco Gaburro, dopo aver scelto Galeotti nei primi 180 minuti di campionato, per la gara di Chiavari contro l’Entella decide di cambiare tra i pali. E’ arrivato il momento di Zaccagno. "Ho sempre lavorato tanto, tutti i giorni – dice il portiere veneto – e mi sono sempre sentito un titolare, anche stando fuori". Una volta ‘dentro’ Zaccagno, non esattamente nella partita più semplice della stagione, fa subito sentire la propria presenza. "Sono contento – dice – perché sono riuscito a gestire un po’ tutte le situazioni". Ha gestito soprattutto Tascone a fine primo tempo con il centrocampista dei liguri che si è visto negare un gol che sembrava fatto. Ha gestito l’ex Zamparo nella ripresa, prima del 2-0 di Santini. "Credo che la seconda parata a livello tecnico sia stata più complicata – dice – Era un rasoterra molto veloce con il quale Zamparo ha cercato di prendermi controtempo con la punta. Sono riuscito ad andare giù molto velocemente. Ma la prima, quella su Tascone, forse è stata più importante perché ci trovavamo in un momento della partita, a un soffio dall’intervallo, nel quale subire il gol del pareggio ci avrebbe potuto creare difficoltà". Insomma, parate belle e importanti nel match del riscatto per un Rimini che dopo 180 minuti contro San Donato Tavarnelle e Cesena era riuscito a mettere in tasca un solo punto. "Sappiamo quanto valiamo e sapevamo di non valere quel punto – dice Zaccagno – Lo abbiamo dimostrato a Chiavari giocando una partita impeccabile a livello difensivo, nonostante la forte pressione degli avversari, e impeccabile anche dal punto di vista realizzativo. Perché se è stato importante sbloccarla subito con Sereni, lo è stato anche chiuderla con Santini nel momento giusto". Ma il numero uno cresciuto nel settore giovanile del Toro è già proiettato avanti. "Perché quella contro l’Olbia non sarà una passeggiata – avverte – Domenica (domani, ndr) affrontiamo una squadra tosta". Con la speranza che i tifosi sugli spalti continuino a rispondere presente. "Con il Cesena è stato bellissimo, ora sta a noi convincere i riminesi a tornare al ‘Neri’.