{{IMG_SX}}Rovigo, 8 maggio 2008 - Quel pugno gli è costato davvero caro: espulso dagli spalti e da qualsiasi campo di gioco, dalla serie A a quelli per dilettanti, per 5 anni. Il questore di Padova Alessandro Marangoni ha adottato la linea dura contro Fabrizio Ronchetti, 22 anni, il giocatore italo-uruguagio dell'Adriese che domenica scorsa al termine della partita di Eccellenza Noventa-Adriese ha colpito con un pugno al mento Mario Selleri, giocatore del Noventa, che l'altro ieri è stato operato alla mandibola e giudicato guaribile in più di 40 giorni.

 

A Ronchetti, domicilato a Rosolina Mare, ieri mattina è stato notificato i Daspo (acronimo di Divieto di accedere alle manifestazioni sportive). Una sanzione amministrativa disciplinata per legge (l'ultima modifica è stata varata nel febbraio 2007, dopo la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti in occasione del derby Catania-Palermo) che vieta al soggetto ritenuto pericoloso di poter accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive.

 

Il provvedimento viene emesso dal questore e la sua durata varia da uno a cinque anni. Nel caso specifico, a Ronchetti è fatto divieto anche di transitare e sostare in prossimità di impianti sportivi e relativi parcheggi o di intrattenersi nelle stazioni ferroviarie o in quei luoghi dove è previsto l'arrivo, la partenza e il transito dei tifosi.

 

Per ben cinque anni. Uno in più rispetto alla durata della squalifica decisa dal giudice sportivo. Si tratta di un provvedimento senza precedenti in Veneto. Mai, infatti, il Daspo era stato comminato come sanzione ad un tesserato. Finora gli unici destinatari erano stati i soli tifosi. In Italia esiste solo un precedente: nel marzo del 2007 il questore di Avellino aveva sanzionato con il Daspo 8 giocatori che si erano picchiati durante la partita Serino-Solofra.

 

Il provvedimento del questore nasce dalla segnalazione dei carabinieri, arrivati allo stadio di Noventa Padovana domenica scorsa, chiamati dal presidente dei padroni di casa. La gara fra Noventa e Adriese è appena terminata sul 2-2. Un punteggio che scontenta tutti. In special modo l'Adriese costretta a disputare i playout. Mentre i giocatori si dirigono verso gli spogliatoi, inizia a succedere di tutto. Due giocatori, Francesco Alban del Noventa e Bruno Capellino dell'Adriese, arrivano alle mani, così Sebastiano Romano e Michele Selleri — rispettivamente allenatore e calciatore di riserva dei padovani — intervengono per dividerli.
Ma alle loro spalle piomba Fabrizio Ronchetti, bomber dell'Adriese, che colpisce Selleri con un gancio in pieno volto, dandosi poi alla fuga negli spogliatoi.

 

Questa, almeno, la versione fornita da chi ha assostito a quei momenti di vera follia. Attimi di tensione, con Selleri a terra, stordito e dolorante, mentre il parapiglia non accenna a placarsi, sul campo e fuori.
Due giorni dopo il referto del ricovero e la denuncia dai legali di Selleri arrivano sul tavolo del questore che decide per il Daspo di 5 anni.

 

Fabrizio Ronchetti, nato a Montevideo (dove vivono ancora il padre Aldo, la mamma Zully e i fratelli Emiliano e Renzo) era arrivato all'Adriese nell'agosto del 2006, dopo aver militato nelle giovanili del River Plate e poi nella Juventude. Ora la sua carriera in Italia è terminata.

 

Per Ronchetti, tra l’altro, sembra davvero piovere sul bagnato: proprio ieri, infatti, è arrivato il verdetto del giudice sportivo che, per i fatti avvenuti domenica, lo ha squalificato per quattro anni e precisamente sino al 4 maggio 2012 perché (così recita il comunicato) "manteneva nei confronti di un giocatore avversario un atteggiamento particolarmente aggressivo colpendolo intenzionalmente al volto prima con una manata e poi con un forte pugno che gli procurava copiosa fuoriuscita di sangue tale da richiedere le cure ospedaliere".

E per l’Adriese le cose si complicano ancora di più. Il portiere adriese Ivan Carretta è stato infatti a sua volta squalificato per due giornate perché "a fine gara manteneva un atteggiamento antisportivo" mentre Enri Tiozzo, espulso durante il match, se l’è cavata con una giornata. Infine la società dovrà pagare un’ammenda di 100 euro per insulti all’arbitro da parte dei tifosi.