Rovigo, 18 agosto 2008 - "E' stato lui a contattarmi tre mesi fa". Chi parla è l’avvocato Patrizia Trapella di Taglio di Po. E’ il nuovo difensore di Donato Bilancia, accusato di una serie di omicidi, per i quali ora si trova in carcere a Padova. Ed è stato proprio lì che è avvenuto l’incontro con il legale polesano.

 


Lui, Donato Bilancia,
nato nel ’56 a Potenza ma cresciuto a Genova, ha sulle spalle una condanna per diciassette omicidi, abbastanza per entrare nella lista dei ‘serial killer’ italiani. Lei, Patrizia Trapella, classe ’67, nata a Bollate (Milano) ma residente a Taglio di Po, è un avvocato emergente: fra un mese, ad esempio, sarà a Perugia per difendere un presunto terrorista islamico.
"Ho solamente ricevuto l’autorizzazione da parte del presidente della Corte d’Appello - racconta l’avvocato Patrizia Trapella - per visionare il fascicolo che riceverò a fine agosto. Credo ci siano delle cose da rivalutare. Ma da lì a parlare di revisione del processo è presto".

 


Donato Bilancia venne arrestato il 6 maggio 1998. Incastrato grazie ad una Mercedes nera, data in prova e non restituita e che era stata notata sul luogo di uno dei delitti, a Ventimiglia. Dopo pochi giorni dall’arresto il killer rese una confessione spontanea di tutti gli omicidi, compiuti tra l’ottobre del 1997 e il 21 aprile del 1998, tra Liguria e Piemonte, in un crescendo di violenza e orrori.
Secondo alcuni però, nonostante i 264 testimoni ascoltati, le 19 perizie e consulenze sugli omicidi e sul killer e nonostante le 85 mila pagine degli atti processuali, sulla ricostruzione fornita da Bilancia al pubblico ministero Enrico Zucca gravano delle ombre. E il sospetto che, alcuni di questi assassini, non potevano essere portati a termine senza un complice.

 

In particolare ci sarebbero molti dubbi sull’omicidio di due giovani sposi, Maurizio Parenti e Carla Scotto, avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 1997 e quello del metronotte Giangiorgio Canu, del 25 gennaio 1998.
E proprio di un ipotetico complice, sempre negato dall’assassino durante processo, sembra che Bilancia voglia adesso parlare. Rivelando il suo nome e, forse, i moventi di quelli e di altri delitti, mai totalmente chiariti.

 


"Certo - aggiunge il nuovo legale Patrizia Trapello - stiamo valutando la possibilità di una revisione della sentenza. Ma se presenteremo istanza di revisione alla corte d’assise d’appello di Torino, lo decideremo solo dopo una attenta lettura degli atti processuali. Quindi occorrerà qualche mese".
Donato Bilancia sembra non aver scelto a caso il suo nuovo legale: Patrizia Trapella è un avvocato specializzato ‘psicoforense’. Gran parte del processo al killer genovese riguardò proprio il suo stato mentale: se fosse cioè in grado di intendere e di volere e se fosse possibile imputarlo e mettere in moto la macchina processuale.

 

I periti giudiziari nominati dalla Corte d’Assise di Genova e dalla parti civili confermarono che Bilancia era in pieno possesso delle sue facoltà mentali e quindi pienamente responsabile delle sua azioni. A favore dell’infermità mentale si schierarono i periti della difesa, Giacomo Canepa ed Elio Di Marco. E’ ipotizzabile che proprio sotto questo aspetto possa essere richiesta una revisione del processo che potrebbe portare ad una riscrittura della sentenza.