Rovigo, fiume Po e Delta, una magnifica ossessione

Inaugurata l’esposizione, il curatore Barbera: «Paesaggio fantastico»

Il taglio del nastro della mostra al Roverella (Foto Donzelli)

Il taglio del nastro della mostra al Roverella (Foto Donzelli)

Rovigo, 24 marzo 2018 - Visconti, Rossellini , Antonioni, Lattuada, Olmi, i fratelli Taviani, Bigas Luna, Vancini, e Mazzacurati. Una filiera cinematografica di registi che hanno firmato capolavori, uniti dal riconoscimento di un valore ambientale e paesaggistico unico al mondo: il Po e il suo delta. Un ‘tesoro’ senza il quale le opere di questi registi non sarebbero riuscite a diventare una poetica, premiata ai festival e finita negli annali del cinema. Tutto questo patrimonio rivive adesso nella mostra’ Cinema! Storie, protagonisti e paesaggi’ , inaugurata ieri a Palazzo Roncale di Rovigo, rassegna curata da Alberto Barbera, direttore della mostra del cinema di Venezia e che resterà aperta fino al 1 luglio.

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Di che si tratta? Lo spiega Barbera, mettendo in luce il prezioso lavoro di tre collaboratori vale a dire Silvia Nonnato, il critico co ferrarese Paolo Micalizzi ed il regista polesano Ferdinando De Laurentis. «Il percorso della ricostruzione – afferma Barbera – è affidato all’utilizzo di diverse tipologie di materiali esposti in originali o in copie, stampe o ingrandimenti. Troviamo foto di scena e di set, manifesti, locandine e materiali pubblicitari, documenti originali, sceneggiature, materiali d’archivio, video, montaggi di sequenze di film, documentari e sceneggiati televisivi e interviste con i protagonisti. «Non ero mai venuto in Polesine – confessa Barbera – ed ho accettato questa proposta mosso da curiosità, qua il paesaggio è fantastico ed il cinema ha saputo trasfigurare la realtà in mitologia. L’esposizione si propone di ricostruire la storia del rapporti intenso, profondo e originale che si è instaurato in oltre ottant’anni di intensa frequentazione fra un territorio dalle caratteristiche pressoché uniche ed il cinema italiano, dando vita a opere indimenticabili destinate a restare nella storia del cinema». Un sostegno fondamentale alla realizzazione della mostra, lo ha dato la Fondazione Cariparo, presente all’inaugurazione col suo presidente, Antonio Finotti. «La Fondazione – spiega Finotti – investe in questi progetti per due motivi. In primis perché sostiene la diffusione della cultura. Per questa mostra abbiano scelto di proporre il biglietto unico al prezzo contenuto di 5 euro. Il secondo motivo è la promozione di questo territorio che merita di essere maggiormente conosciuto e frequentato».