Capodanno 2019 Rovigo, polemica su botti e fuochi d’artificio

Tra ordinanze e divieti interviene il produttore Martarello: "Occorre fare distinzioni"

Capodanno 2019 Rovigo, tornano le polemiche sull’uso  o meno dei «botti» di fine anno

Capodanno 2019 Rovigo, tornano le polemiche sull’uso o meno dei «botti» di fine anno

Rovigo, 31 dicembre 2018 - Ritornano le polemiche sull’uso o meno dei «botti» di fine anno. Il sindaco di Adria, Omar Barbierato, dice di avere predisposto le misure necessarie affinchè la notte di Capodanno siano attive più misure di sicurezza.

Nel contempo auspica comportamenti corretti da parte dei cittadini nell’uso dei cosiddetti botti. «Invitiamo a non usarli se non sono conformi a norma di legge e a preferire giochi di luce non rumorosi. Rimangono sanciti tutti i comportamenti illeciti, come arrecare disturbo ai luoghi di cura, ai bambini, scoppiare oggetti rumorosi e con fiamme in luoghi affollati o vicino a palazzi artistici – afferma -. Auspichiamo una particolare attenzione e cura per gli animali domestici, nel momento in cui si verificano rumori assordanti».

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Maura Veronese, sindaco di Porto Viro, precisa che quest’anno non sarà emessa l’ordinanza comunale sui «botti di Capodanno». E dice che l’amministrazione si è posta l’interrogativo sull’opportunità o meno di procedere con un’ordinanza di divieto (confrontandosi con gli altri sindaci del territorio) e, se per una ragione di sicurezza e pulizia urbana, nonchè per rispetto degli animali domestici. «Personalmente la emetterei volentieri – dice -, non possiamo prescindere dalla realtà dei fatti, ovvero che per far applicare un’ordinanza serve un numero di personale adeguato in servizio. E il nostro personale non sarebbe sufficiente per far rispettare l’ordinanza in tutto il territorio comunale. E’ doveroso pertanto un appello al senso di responsabilità di ciascun cittadino».

Sulla questione interviene l’imprenditore di fuochi d’artificio Vincenzo Martarello. Spiega che parlare genericamente di botti cioè dei cosiddetti grossi petardi e cipolle che arrivano illegalmente a privati, anche tramite vendite online, è  già  cosa vietata dalla legge, infatti esistono due decreti, uno del 2015 e uno del 2016, che vietano la vendita di materiale F4 (i famosi botti forti) perché sono classificati materiali professionali. Quindi emettere ordinanze non significa nulla perchè non è di competenza dei sindaci. Precisa Martarello, dicendo che nel 2017 il Prefetto di Rovigo lo aveva scritto e che quest’anno l’ha ribadito il Prefetto di Milano dichiarandone l’illegittimità delle ordinanze sindacali.

«Noi che lavoriamo nel settore della pirotecnica assieme alle nostre associazioni e in stretto contatto con le forze dell’ordine, combattiamo affinchè questo tipo di commercio venga abbattuto. Invitiamo pertanto coloro che vogliono acquistare di recarsi nei negozi autorizzati e controllare che tutti i prodotti siano marcati CE e siano di categoria F1, F2 (quindi non professionali). Altra considerazione va fatta sui fabbricanti, trasportatori e utilizzatori di questi articoli irregolari, emeriti imbecilli, i quali con il loro comportamento stanno distruggendo un settore che, nel suo regolare svolgimento, contribuisce al funzionamento dello Stato. È  doveroso ricordare che il corretto uso degli articoli pirotecnici esige anche il rispetto degli animali, delle persone e delle cose», conclude l’imprenditore.