Kandinskij in mostra a Rovigo "come in Italia non si è mai visto"

Palazzo Roverella inaugura la primavera espositiva con una grande mostra-omaggio al padre dell’astrattismo. Dal 26 febbraio al prossimo 22 giugno

Vasilij Kandinskij, Destino (Il muro rosso), 1909, olio su tela. Astrakhan

Vasilij Kandinskij, Destino (Il muro rosso), 1909, olio su tela. Astrakhan

Rovigo, 4 febbraio 2022 - "Mostre su o intorno a Vasilij Kandinskij in Italia ne sono state proposte parecchie negli ultimi anni, ma nessuna con ambizioni come quelle che noi ci poniamo", a dirlo è Paolo Bolpagni, che con Evgenia Petrova cura Kandinskij. L'opera / 1900-1940, che si terrà a Palazzo Roverella a Rovigo dal 26 febbraio al 26 giugno 2022, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l'Accademia dei Concordi, e prodotta da Silvana Editoriale che cura anche l'edizione del catalogo.

Caratterizzano l’esposizione l'impianto scientifico e il numero (80) e soprattutto la qualità delle opere riunite nelle dodici sezioni. Una sala introduttiva è inoltre riservata all’arte popolare russa, dedicata ai popoli della Vologda (Russia settentrionale), con le quali l’artista entrò in contatto nel 1889. Dalle peregrinazioni alla figurazione, all’astrattismo, dagli anni del “Cavaliere azzurro” alla tendenza geometrizzante, all’insegnamento al Bauhaus, fino all’arrivo in Francia, Kandinskij è presentato a Rovigo nell’interezza della sua storia e della sua evoluzione pittorica.

Una sezione è dedicata al gruppo del ''Cavaliere azzurro'', e di questo momento è il dipinto Der Reiter (Sankt Georg), prestato dalla Galleria Tret'jakov di Mosca viene posto a confronto anche con lavori di Paul Klee. Un approfondimento è riservato ai dipinti di Kandinskij su vetro eseguiti nel 1918. Si tratta di composizioni figurative, che riprendono temi e modi del mondo fiabesco russo. Ricorrente è l'iconografia della ''donna cavaliere''

In mostra, tra gli atri, ''Weisses Kreuz'', olio su tela del 1922 della Collezione Peggy Guggenheim, ''Rot in Spitzform'', del 1925, dal MART di Rovereto, e ''Grün über Rosa'', del 1928, di collezione privata.

Radunare ben ottanta opere di Kandinskij (oltre a libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d'epoca, cimeli e oggetti d'arte popolare) - commenta  Bolpagni -, è stata un'impresa ardita e straordinaria, che consentirà al pubblico italiano di ammirare capolavori unici che segnano tutti i principali snodi della carriera di uno dei massimi artisti del Novecento”.

La mostra è accompagnata da un importante catalogo realizzato da Silvana Editoriale, Silvana Editoriale, nel quale, oltre ai saggi dei curatori Paolo Bolpagni e Evgenia Petrova, sono presenti quelli di Silvia Burini, Andrea Gottdang, Jolanda Nigro Covre e Philippe Sers, una biografia dell'artista di Brigitte Hermann e la riedizione della rara traduzione in italiano dello scritto di Kandinskij ''Sguardi sul passato'', dalla versione russa del 1918.