Rovigo, 2 ottobre 2010 - GLI HANNO puntato una pistola alla tempia e gli hanno chiesto di aprire la cassaforte. Volevano i soldi. E poi quando li hanno ottenuti sono scappati. Una rapina in pieno giorno ha scosso la tranquilla Rovigo. «Non voglio dire niente». Giorgio Tenani, è ancora terrorizzato da quanto accaduto l’altro giorno. Lui vive con la compagna in via Silvestri, 37 a pochi metri dal comando provinciale dei carabinieri.


Alle 13 due uomini, probabilmente stranieri, hanno fatto irruzione nella sua abitazione e gli hanno portato via denaro e oggetti preziosi. Si è trattato di un colpo fulmineo che ha gettato nel terrore la coppia.
Una volta impossessatisi del bottino, i due malviventi si sono dileguati fuggendo dal retro dell’abitazione.
Appena i due sono scappati, la compagna dell’ingegner Tenani è corsa nel vicino comando provinciale dei carabinieri. I militari si sono subito precipiptati nell’ abitazione teatro della rapina. Ma ormai i malviventi erano riusciti a far perdere le proprie tracce.


A casa era rimasto il solo Tenani ancora terrorizzato dall’accaduto. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due rapinatori avrebbero fatto irruzione nella casa attorno alle 13 dell’altro giorno. Dai racconti delle vittime è probabile che i due fossero stranieri. Parlavano con un accento non propriamente italiano. Ma a parte questo, uno dei due ad un certo punto ha estratto una pistola dalla tasca e l’ha puntata alla tempia di Giorgio Tenani, proprietario di uno storico mobilificio della zona, intimandogli di aprire la cassaforte per prendere il denaro.
Ancora da quantificare il bottino del clamoroso colpo, attorno al quale stanno indagando i carabinieri di Rovigo. I militari hanno effettuato un sopralluogo cercando di recuperare indizi utili anche dalle telecamere della zona.

La vicenda presenta alcuni lati oscuri attorno ai quali stanno lavorando le forze dell’ordine.
Un fatto del genere infatti non è mai accaduto in una città che fino a questo momento è sempre stata estranea ad episodi simili. Inoltre, il fatto che a due passi dall’abitazione ci sia il comando dei carabinieri e che i due malviventi non abbiano avuto timore alcuno, lascia dedurre che si trattava di gente senza scrupoli.
Per questo i militari hanno ascoltato più volte Tenani e signora per cercare di racimolare anche il minimo indizio utile alle indagini, attorno alle quali vige il solito stretto riserbo