Rovigo, 28 ottobre 2011 - Le associazioni ambientaliste diffidano il Ministero dell'ambiente, diretto dal ministro Stefania Prestigiacomo. "Nessuna scorciatoia per la Valutazione d’impatto ambientale (Via, ndr), che, per la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, dev’essere rinnovata integralmente”.

Greenpeace, Italia nostra, Legambiente, Wwf e il Comitato dei liberi cittadini di Porto Tolle in una nota spiegano che “hanno diffidato il ministero dell’Ambiente affinche’ sulla conversione a carbone chiesta dall’Enel si muova nel pieno rispetto della procedura di Valutazione d’impatto ambientale come stabilito dalla normativa nazionale e comunitaria, e confermato da una sentenza del Consiglio di Stato”.
 

Si tratta di “un impegno che le associazioni chiedono al Ministero di rispettare entro il prossimo 31 ottobre, ovvero prima della scadenza dei 90 giorni indicata dallo stesso Ministero in una lettera del 3 agosto scorso della direzione generale per le Valutazioni ambientali”. Le associazioni, si legge nel comunicato, “temono che il Ministero non voglia rinnovare la procedura di Via nella sua integrita’ e chiedono, inoltre, che per l’impianto siano valutate le alternative energetiche esistenti: il gas e le energie rinnovabili. E che siano garantite l’informazione e la partecipazione dei cittadini”.
 

Gli ambientalisti fanno riferimento anche alle “perizie tecniche compiute nell’ambito del processo penale in corso presso il tribunale di Rovigo per i danni alla salute provocati dall’impianto attuale. E alle ‘grandi lacune’ della Valutazione di incidenza, imposta dalla direttiva comunitaria ‘Habitat’ trattandosi di un’area che ospita siti e zone di protezione speciale e i parchi regionali del Delta del Po”.
 

Infine, annunciano che “domani saranno in piazza contro il carbone. Proprio contro la riconversione di Porto Tolle e contro l’uso del carbone, che inquina, minaccia gravemente la salute dei cittadini, uccide il clima e costringe i lavoratori del comparto energetico a un futuro fatto solo di precarieta’, domani le 35 associazioni della coalizione ‘Fermiamo il carbone’ organizzano una manifestazione nel Polesine ad Adria. In parallelo si terranno presidi a Saline Joniche, La Spezia, Vado Ligure e Brindisi”.