Rovigo, 21 aprile 2013 - E’ SUCCESSO, di nuovo. Un’altra fidanzata, un’altra storia finita e l’impossibilità per lui di rassegnarsi che sfocia in una persecuzione. E sono guai, nuovi guai giudiziari legati a una donna per quello che a lungo è stato uno degli atleti simbolo dello sport rodigino. Antonio Brancalion, 37 anni, ex pugile e campione internazionale di boxe, è in carcere. Lo hanno arrestato venerdì gli uomini della squadra mobile diretta da Bruno Zito, su ordinanza del giudice Alessandra Testoni.

Ha violato il divieto di avvicinamento all’ex compagna disposto dal Tribunale di Rovigo e per questo è finito dritto in cella. Le ipotesi a suo carico sono di stalking, ingiuria, danneggiamento aggravato, sequestro di persona e violenza privata. Stando alle indagini della Mobile coordinate dal sostituto procuratore Sabrina Duò, Brancalion e la compagna (una rodigina di 48 anni) si erano messi assieme nel 2011. I due erano andati a convivere a Borsea, ma dopo poco la donna, stanca degli atteggiamenti ritenuti troppo aggressivi e possessivi dell’uomo, lo aveva lasciato dal giorno alla notte. Se n’era andata di casa ad agosto dell’anno scorso, dopo una relazione durata circa un anno ed è a quel punto che la situazione è degenerata.
 

TELEFONATE continue, anche a casa della madre della donna dove lei era tornata a vivere. E poi decine di sms, tentativi di contatto su Facebook usando falsi profili e appostamenti, tutto per cercare di parlarle, di chiarire, di tornare insieme. Secondo la Mobile, all’inizio la donna aveva cercato di gestire da sola la situazione, poi sarebbe diventata insostenibile. Durante un ricovero ospedaliero della ex, il pugile si era presentato più volte in reparto nonostante lei non volesse. E ancora, una volta l’aveva seguita in un mercatino fuori Rovigo, costringendola ad ascoltare le sue ragioni per due ore. In un paio di occasioni sono volati anche degli schiaffi alla donna e, in una delle giornate in cui lei doveva portare via le sue cose dalla casa dove abitavano, lui l’avrebbe anche chiusa a chiave nell’appartamento per non farla andare via.

La ex è stata costretta a cambiare numero di cellulare, ma l’atteggiamento di Brancalion non è mai cambiato tanto che, a inizio anno, lei ha deciso di rivolgersi alla polizia. Le prime indagini della Mobile hanno convinto il pm Duò a chiedere il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri. Un divieto emesso il 19 marzo e più volte violato dallo stesso Brancalion. L’ultima volta è successa venerdì 12, quando nel parcheggio dell’Aliper la rodigina si è dovuta chiudere in auto per tenerlo lontano. Immediata la chiamata al 113 che, quando è arrivata sul posto, ha trovato Brancalion intento a convincere la donna che i due si amavano ancora.
 

SCONTATA la richiesta di aggravamento della misura chiesta subito dal magistrato ai danni del boxer che ora abita a Grignano. Difeso dall’avvocato Marco Petternella, Brancalion al momento resta in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia e del riesame. Per lui però non si tratta dei primi guai con la giustizia. Nel 2004 patteggiò un anno e otto mesi per rapina ai danni di un’altra fidanzata. E nel 2009 il tribunale di Este lo ha condannato a due anni e sei mesi per aver maltrattato e usato violenza nei confronti di un’altra ex.
 

Cristina Degliesposti