Rovigo, 24 aprile 2014 - MATTIA MONESI, il 18enne che è morto sabato scorso, nel sonno, mentre era in gita con il gruppo scout a Torreglia (Pd), non è morto per un malore. L’autopsia, predisposta dal pubblico ministero Orietta Canova ed eseguita dal medico legale Massimo Montisci, parla chiaro: il corpo di Mattia era disseminato di metastasi. E’ stato quindi un tumore a uccidere il giovane di Stienta, secondo una prima analisi un linfoma, che si era esteso in tutti i suoi organi vitali. Le metastasi erano talmente tante e così estese che, per il medico, è stato difficile capire da dove fosse partito il tumore e come si fosse evoluto, visto che ormai era tutto compromesso, dai reni ai polmoni. Si effettueranno quindi ulteriori analisi sul giovane, con un esame istologico per capire il livello di aggressività del tumore e il tipo di patologia. Il pm padovano ha dato disposizione ai carabinieri di acquisire le cartelle cliniche del 18enne, in possesso dell’Ulss 18 e del suo medico di base, per capire come mai nessuno si fosse mai accorto di nulla.

Bisognerà poi valutare se era mai stato visitato e in che modo, per accertare eventuali responsabilità: il linfoma, infatti, è un tumore non raro tra i giovani della sua età, ma in genere curabile se preso in tempo. E dovrebbe dare evidenti problemi di salute, come tosse, febbre, problemi respiratori, stanchezza, dolori vari. Tutti problemi che ultimamente Mattia dimostrava di avere, ma in modo lieve, senza destare troppe preoccupazioni. Secondo i racconti dei compagni scout, infatti, Mattia ultimamente era più stanco del solito, mangiava meno, stava dimagrendo, faceva fatica a respirare. Ma non si era mai lamentato. Tutti sintomi che non erano stati considerati, visto che il 18enne era stato sempre in perfetta salute. Almeno fino a venerdì scorso, quando Mattia partì in gita con il suo gruppo scout sui colli Euganei. Proprio in quell’occasione, durante una camminata, alcuni compagni si accorsero della sua eccessiva stanchezza e si offrirono di portagli lo zainetto. Durante la notte, la sua ultima notte, poi, Mattia aveva emesso vari gemiti, prima di spegnersi per sempre.

Caterina Zanirato