Rovigo, adescava bimbe sul web, pedofilo nei guai

Ha contattato un’11enne e una 12enne attraverso la chat di una famosa app

Immagine di repertorio

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Rovigo, 13 maggio 2017 - Si è finto un teenager per adescare due ragazzine polesane. In queste ore è caccia al pedofilo del web che nei giorni scorsi ha tentato di avvicinare due ragazzine di 11 e 12 anni residenti in zona attraverso il gioco Calsh of Clan, l’app in voga fra bambini e adolescenti.

A scoprire che le due amichette erano, senza volerlo, finite nella subdola rete di un pedofilo, la sorella maggiore di una delle due ragazzine, insospettita dal fatto che la sorellina, nelle ultime settimane, sembrava spaventata da qualcosa. L’11enne ha infatti raccontato al familiare che un uomo l’aveva contattata attraverso il famoso gioco e dopo vari apprezzamenti, diventati ad un certo punto a sfondo sessuale, le aveva dato un appuntamento.

La ragazzina, in un primo tempo lusingata dai complimenti che quel ragazzo più grande le faceva (l’uomo aveva infatti utilizzato una foto profilo di un teenager) ad un certo punto aveva capito che qualcosa non andava e aveva dunque confidato tutto ad una sua amichetta. Le due minori avevano però continuato a chattare con questa persona che le aveva quasi circuite con attenzioni e complimenti sul loro aspetto fisico.

A porre fine a quella pericolosissima conversazione i genitori di una delle due ragazzine, corsi dalla Polizia per segnalare quanto stava accadendo. «La polizia postale mi ha confermato che mia figlia è stata contattata da questo uomo che si fingeva un ragazzo - racconta scossa la madre -, le indagini sono in corso, pare si tratti di un italiano. Noi siamo arrivati in tempo, ma come genitori questo fatto ci ha allarmati. La stessa cosa poteva infatti succedere con altri social e app, non è il primo caso segnalato. Il fatto è che pensi sempre che queste brutte cose succedano agli altri, ma non si è mai abbastanza attenti quando i nostri bambini utilizzano il telefonino. Mia figlia non me ne ha parlato per senso di vergogna e perché temeva le sequestrassi il cellulare. Abbiamo corso un rischio enorme».

Clash of Clan è un gioco in cui si costruisce e sviluppa un villaggio, si collabora con altri utenti attraverso appositi gruppi ed è proprio qui che si prova l’approccio. Si approfitta della situazione, i genitori pensano che il bambino stia solo giocando al sicuro proprio mentre i pedofili si avvicinano con mire pericolose. L’invito è di tenere gli occhi aperti, non è necessario eliminare le app di giochi basta solo fare maggiore attenzione ed evitare interazioni con utenti anonimi.