Effetto Covid per cani e gatti: più adozioni

Dalla Lega del Cane la conferma dell’aumento di persone che si sono prese in casa un animale. "Temiamo che alcuni non ce la faranno a mantenerlo per la crisi"

L’ingresso della sede della Lega del Cane

L’ingresso della sede della Lega del Cane

Rovigo, 18 gennaio 2021 - Il lockdown dovuto alla pandemia ha visto un aumento delle adozioni di animali domestici, quali gatti e cani. A segnalarlo l’ Ong Enpa che ha visto un 15% in più di adozioni rispetto all’anno precedente. La conferma arriva anche dalla Lega del Cane della città che ha visto un trend positivo di adozioni durante lo stesso periodo, anche su cani non giovanissimi. "Possiamo confermare che un aumento delle adozioni c’è stato – commenta la presidente Isabella Ghinello -. Questo trend positivo è associabile al fatto che la gente stando più in casa ha sentito una maggiore necessità di avere un animale da compagnia".

Ad influire anche la disponibilità maggiore di tempo. "Stando più a casa i cittadini hanno percepito la possibilità di dare maggiore spazio alla cura di un cane - spiega- . La notizia positiva è che non ci sono state solo adozioni di cuccioli ma anche di adulti o cani con un passato problematico. Le persone avevano il tempo di fare un percorso educativo insieme loro". La pandemia in corso ha costretto la struttura a contingentare le entrate facendo accedere i futuri adottanti esclusivamente mediate appuntamento. "Quello che poteva essere un limite in realtà si è rivelato estremamente efficace - commenta -. Le persone che hanno continuato a venire erano effettivamente motivate ad una adozione, mentre si sono scremate quelle che venivano esclusivamente per fare un giro. Questo ci fa ben sperare e ci ha portato a pensare di tenerlo come metodo anche per il futuro".

Tra le situazioni negative, però, anche l’aumento di rientri di cani da parte di persone che ora sono in difficoltà economica. "Molto spesso lo facevano perchè l’animale aveva problemi di salute e non se lo potevano permettere. Abbiamo cercato di aiutarli come potevamo ma l’associazione quest’anno non ha potuto fare eventi e utilizzare il ricavato per darlo a chi ne ha bisogno". Tra gli altri motivi anche i trasferimenti in altre città ma la motivazione maggiore rimane quella dell’animale anziano che inizia a sviluppare patologie che richiedono costose cure veterinarie. "Purtroppo, vista la situazione attuale, mi aspetto che questo sarà un dato un salita". Tra le curiosità anche un incremento delle telefonate per problemi tra vicinato. "È aumentata l’insofferenza verso il cane del vicino - spiega - .Molti hanno chiamato perché il dirimpettaio minacciava di fare del male al cane abbaiava. Si tratta spesso di persone che non erano mai a casa e che improvvisamente si sono accorte della presenza dell’animale essendo costrette a restarvi tutto il giorno".