Adria, mamma e figlio al pronto soccorso: l'attesa al freddo nel garage dell'ospedale

Sui social la denuncia dell'accaduto. L'Ulss annuncia di aver già avviato una indagine interna

Mamma e figlio in attesa fuori al freddo

Mamma e figlio in attesa fuori al freddo

Adria, 17 dicembre 2022 - Al freddo per ore nel garage dove parcheggiano le ambulanze perché nella sala d'aspetto dell'ospedale Santa Maria Regina degli Angeli, ad Adria, in provincia di Rovigo, per lei e suo figlio piccolo in braccio, non c'era posto. A denunciare l'accaduto uno scatto della famiglia sui social, che ritrae una donna seduta in un locale privo di riscaldamento, se non una piccola stufa di fortuna, che tiene in braccio suo figlio avvolto in una coperta per proteggerlo dalle gelide temperature di questo periodo. 

Appreso quanto accaduto, il sindaco, Omar Barbierato ha ottenuto l'assicurazione da parte del direttore dell'Ulss 5, Patrizia Simionato, che la situazione nelle stanze dell'accettazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Santa Maria Regina degli Angeli sarà risolta al più presto. Da parte sua la Direzione dell'Azienda Ulss 5 Polesana, in una nota ha espresso indignazione per quanto accaduto, e si è scusata con la famiglia coinvolta e tutti gli utenti. "Purtroppo, questo rappresenta il risultato di una troppo rigida interpretazione delle norme - sottolinea il comunicato - senza tenere conto dei conseguenti effetti sui cittadini".

L'Azienda Ulss 5 annuncia di aver già avviato una indagine interna "tesa a verificare le responsabilità di quanto accaduto, nella certezza che sarebbe bastato applicare le direttive regionali, inviando i bambini subito in area pediatrica, trovando contemporaneamente un locale adeguato a chi attende l'effettuazione del test tampone".

Per Simionato "il buon senso deve sempre prevalere, ovviamente nel rispetto della norma". La famiglia di Porto Tolle indignata per quanto accaduto ha contattato anche il proprio sindaco, Roberto Pizzoli, il quale pubblicamente ha manifestato il proprio dispiacere “Questa famiglia si è recata al Pronto Soccorso di Adria e ha dovuto attendere l'accettazione all'esterno, al freddo, con il bimbo piccolo che stava male. Ho scritto alla direzione dell'Ulss5, perché se esistono delle regole, esiste anche il buon senso e quest'ultimo può anche cambiare le regole, perché queste situazioni non succedano più, a nessuno. Detto questo mi preme anche fare una considerazione, sulla nostra sanità pubblica, da Adria a Rovigo per arrivare a Padova, come molti anch'io e la mia famiglia abbiamo avuto bisogno di cure anche importanti ed ho sempre riscontrato una grande professionalità e disponibilità nel personale. In questi anni messo a dura prova-conclude Pizzoli-certo che si può e si deve migliorare, ma credo che rispetto a tante altre parti d'Italia possiamo davvero sentirci riconoscenti e fortunati, questo di rado lo affermiamo e a mio avviso è giusto ricordarlo”.