Anche Palazzo Nodari al fianco di chi lotta contro lo sfruttamento

Tante iniziative informative e di sensibilizzazione per la giornata europea

Il 18 ottobre ricorre la 14ª giornata europea contro la tratta di esseri umani, istituita nel 2006 dalla Commissione Europea con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul subdolo crimine, difficile da intercettare. "Un’importante giornata dedicata alle vittime – ha spiegato l’Assessore al Welfare Mirella Zambello –. Dobbiamo credere nella libertà di tutte le persone e agire, in sintonia con gli organismi interazionali, anche a livello locale". Nella città saranno previste iniziative di informazione e sensibilizzazione. Domenica, presso la libreria Libraccio, sarà inaugurata la mostra ‘Dream but don’t sleep", della fotografa Marta Buso. Nelle immagini sono raccontate alcune delle tante storie di inclusione del progetto N.a.Ve. La mostra resterà allestita fino a domenica 18. Per tutta la settimana, sulla facciata della sede comunale, sarà esposto un banner con lo slogan ‘Rovigo non tratta’. La facciata di Palazzo Nodari, inoltre, sarà illuminata di arancione per ricordare a tutta la cittadinanza l’impegno dell’Amministrazione nella lotta contro lo sfruttamento. N.a.Ve. è acronimo di ‘Network anti tratta per il Veneto’, ed è un sistema unico integrato che assiste le vittime indipendentemente dallo status giuridico dall’età dalla nazionalità, dal genere o dal tipo di sfruttamento. "Il progetto è composto da un’equipe che lavora per far emergere e aiutare le vittime di tratta – ha spiegato l’operatore Thomas Dall’Ara –. Coinvolge varie strutture: il terzo settore, il privato cittadino, le amministrazioni comunali, le forze dell’ordine, il sindacato e l’Ispettorato del Lavoro. Questo lavoro è fondamentale perchè il fenomeno è molto complesso, non riguarda solo lo sfruttamento sessuale ma anche quello del lavoro, il reclutamento di minori per le economie illegali, l’accattonaggio e i matrimoni forzati". Il progetto è uno dei 21 progetti nazionali che si occupano di Anti- tratta. La mostra fotografica illustrerà la fase finale di questo percorso, ritraendo le vittime nei luoghi di reinserimento lavorativo, quando hanno finalmente riconquistato la piena autonomia.

Agnese Casoni