"AstraZeneca o suo padre può andarsene"

Il figlio di un anziano di 89 anni denuncia: "Ha tantissime patologie, ho chiesto di somministrargli Pfizer . Non c’è stato verso"

Il vaccino covid AstraZeneca

Il vaccino covid AstraZeneca

Rovigo, 3 aprile 2021- Grave la denuncia di un medico che nei giorni scorsi ha accompagnato il padre, 89 anni con diverse patologie, a fare il vaccino. Dopo aver chiesto che venisse utilizzato Pfizer al posto di AstraZeneca, come gli era stato proposto al Censer, si è visto rispondere negativamente. E’ stato rimandato a casa senza che gli fosse fatta la vaccinazione.

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"Mio padre è uno di quelli che vengono definiti ‘grandi anziani’ e che tutti i media sostengono debbano essere vaccinati con Pfizer – spiega Antonio Masciale, medico –. Soffre di patologie importanti, in questo periodo inoltre ha fortissimi dolori gli impediscono di muovere gli arti superiori. Avevo compilato il modulo, indicando l’età, il lungo elenco dei medicinali specifici che è costretto ad assumere quotidianamente, quelli che gli vengono somministrati da tre settimane per diminuire il dolore". Padre e figlio arrivano al punto vaccinale. Dopo un’ora in fila sotto il sole, assieme ad un centinaio di persone e dopo una nuova attesa all’interno del punto vaccinazione, finalmente arriva il medico. "Il sanitario ancor prima di aver letto i moduli che ho consegnato ha, con un semplice sguardo, sentenziato: ‘AstraZeneca!’ – racconta Masciale –. L’ho invitato con cortesia a leggere le patologie di mio padre, pregandolo almeno di dare un’occhiata all’elenco dei medicinali. Disponibilità zero. Dopo un ‘consulto’ di pochi secondi con il collega che gli stava seduto accanto si è limitato a ripetere come un mantra ‘AstraZeneca!’". L’anziano rimane deluso poiché i suoi conoscenti, coetanei o anche più giovani, senza particolari patologie, erano stati tutti vaccinati con Pfizer nei giorni precedenti.

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"Probabilmente per quel dottore lui non è un ‘grande anziano’ di 89 anni, anzi forse è un giovanotto ed in buona salute", commenta Masciale deluso. Per l’ultima volta il figlio chiede, quasi supplicando, al medico di utilizzare Pfizer, affermando che il padre si sentirebbe più sicuro. "Senza aggiungere una parola il medico mi ha allungato le carte che avevamo compilato dicendo un secco: ‘potete andarvene!’". Dopo questa risposta non è rimasto che andare a casa. "Mio padre era provato nel fisico e nell’animo – spiega il figlio –. Ho iniziato a pensare a quanta dedizione, gentilezza ed abnegazione egli aveva messo nel suo lavoro, qualità riconosciute perfino dal presidente della Repubblica". Masciale ha mandato una lettera anche l’azienda sanitaria Usl 5 denunciando quanto era successo. "Sono certo che parleranno di protocolli mutati nelle ultime ore e che giustificheranno l’attenta valutazione del loro medico. Forse alla fine ammetteranno che il vaccino Pfizer non c’è per tutti i grandi anziani e giustificheranno il loro criterio di selezione. Quello che resta ingiustificabile è però la mancanza di umanità".

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