Bimba piange sullo scuolabus, i parenti pestano l’autista

Prognosi di 10 giorni per il conducente. Aveva detto di no alla richiesta della piccola di cambiare posto Il padre e lo zio lo hanno picchiato selvaggiamente

Castelguglielmo, picchiato l'autista di uno scuolabus (Foto di repertorio Ansa)

Castelguglielmo, picchiato l'autista di uno scuolabus (Foto di repertorio Ansa)

Castelguglielmo (Rovigo), 30 maggio 2016 - A Castelguglielmo, venerdì scorso, una bambina, seduta sullo scuolabus, chiede all’autista di cambiare posto per poter sedere a fianco dell’amichetta. Al diniego del conducente del pulmino la bimba scoppia a piangere.

Il padre, all’esterno del pulmino insieme allo zio, al nonno e alcuni parenti della bambina, attirato dal pianto della piccola, non ci pensa due volte, sale sul mezzo e inizia a picchiare l’autista sostenuto tra l’altro dalle urla dei familiari.

Inevitabile la chiamata ai carabinieri. Per il malcapitato autista altrettanto inevitabile il ricorso alle cure del pronto soccorso che hanno riscontrato 10 giorni di prognosi per le numerose contusioni riportate. Il servizio è in gestione alla cooperativa ‘La coccinella’ e commissionato dal Comune di Castelguglielmo.

Il sindaco Giorgio Grassia si dice letteralmente basito per quanto accaduto. «Sono sconvolto – racconta – francamente nessuno può pensare nemmeno lontanamente possano succedere situazioni di questo genere. Qualche episodio di irrequietezza in realtà si era verificato, ma tutto è sempre rimasto nell’ordine dei rapporti che quotidianamente si instaurano tra bambini. Ma mai avremmo pensato potesse accadere qualcosa del genere. Mancano pochi giorni al termine dell’anno scolastico, verificheremo la situazione con tutte le persone coinvolte e provvederemo ad avviare percorsi educativi che interesseranno bambini e adulti».

Gli aggressori, sembra di etnia Rom, potrebbero aver individuato un atteggiamento inadeguato nei confronti della bambina da parte dell’autista: «Questo non corrisponde assolutamente al vero, a bordo c’era anche l’assistente che non ha registrato nessuna parola, nessun atteggiamento sopra le righe da parte dell’operatore. Semplicemente ha invitato la bambina a rimanere seduta».

All’autista coinvolto, un cinquantenne residente a Lendinara, tutta la solidarietà  del sindaco e del Comune, con l’augurio di poter tornare presto a svolgere regolarmente la propria professione e la promessa, sentita, di affrontare e risolvere il problema nel più breve tempo possibile.