Bagnolo di Po, travolta in bici. Muore badante

La 56enne lavorava da qualche mese per una famiglia di Runzi

Larysa Naumova, 56 anni

Larysa Naumova, 56 anni

Rovigo, 7 settembre 2017 - È morta la badante ucraina travolta da un camioncino a Runzi, località di Bagnolo di PoL’incidente si è verificato la mattina di martedì alle 9 circa. Lo stesso giorno, in serata, il decesso nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Rovigo. Larysa Naumova, 56 anni, era la badante di una donna anziana presso la famiglia Barbieri a Runzi. Il figlio della signora, Fabio, la descrive come una donna gentile, amorevole, era diventata praticamente di famiglia. Cinque anni prima aveva prestato servizio per una zia dello stesso Fabio Barbieri e quando la donna è morta, Larysa è rimasta ospite da loro per un po’ prima di tornare in Ucraina.

Qualche mese fa è tornata per lavorare ancora con la famiglia Barbieri. La mattina della tragedia aveva comunicato che si sarebbe diretta in centro a Bagnolo in bicicletta, per acquistare una ricarica telefonica. In Ucraina ha una figlia di circa 35 anni, il genero e due nipoti. Una delle quali ha appena compiuto un anno mentre il maschietto, più grande, ad ottobre ne farà 4. Una volta era sposata ma il marito è morto così come i suoi genitori. Viveva per la figlia e i nipotini, ai quali inviava quasi tutto ciò che guadagnava. Il giorno libero, la domenica, veniva accompagnata a Rovigo dove passava il tempo con le amiche connazionali che ne parlano benissimo: buona, gentile, generosa, dolce, amorevole, dava sempre una mano. «Siamo tutti dispiaciutissimi», dice l’amica Nadia. Il corpo verrà portato in Ucraina per il funerale ortodosso, Larysa Naumova era originaria di Cherson sulla riva del fiume Dnepr, a pochi chilometri dal Mar Nero.

I genitori erano due militari russi e lei conosceva perfettamente le due lingue, russo e ucraino, oltre all’italiano imparato grazie alla sua permanenza in Polesine. Alla guida del piccolo furgone Nissan che l’ha investita c’era Alessio Zuliani, 31 anni, titolare dell’omonima ditta che commercializza legna sfusa, secca e stagionata oltre a pellet italiano certificato. Anche lui viaggiava in direzione di Bagnolo, per rientrare in azienda, in via Ricotti a Castelguglielmo. Bicicletta e furgone ora sono sotto sequestro. L’impatto si è verificato poche decine di metri dopo il caseggiato di Runzi, prima del distributore di benzina che si incontra sulla destra, circa all’altezza di un piccolo ponte che serve ad oltrepassare il canale che costeggia lo stradone sulla sinistra.  Alessio Zuliani ieri mattina era al lavoro, aveva passato una notte d’inferno, visibilmente provato per il drammatico episodio. La notizia della morte non ha fatto che peggiorare il suo stato psicologico. Ha dichiarato di aver visto la donna perdere il controllo della bicicletta di fronte a lui e di averla colpita. Lei poi avrebbe sbattuto la testa per terra. I carabinieri, intervenuti per i rilievi, hanno informato la procura della Repubblica di Rovigo. Il pubblico ministero Andrea Girlando indagherà o per il reato di «omicidio colposo» o per quello di «omicidio stradale». Da verificare le condizioni del manto stradale anche alla luce del fatto che lo stesso pm Girlando per un’uscita autonoma di strada avvenuta il primo dell’anno a Badia Polesine, ha iscritto nel registro degli indagati il tecnico comunale responsabile delle manutenzioni e l’assessore competente. In quell’occasione la donna guidava un’auto che è finita nel canale.