Bambino morto, il pediatra viene assolto

La sentenza del giudice: "Il fatto non costituisce reato". Il piccolo è deceduto a sei anni nel 2016 mentre era ricoverato in ospedale

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Il pediatra 45 enne Vincenzo Rametta assolto dall’accusa di omicidio colposo dopo quasi 5 anni di calvario giudiziario. Il dispositivo della sentenza è stato letto ieri dal giudice Nicoletta Stefanutti tra le 17 e le 18. Il fatto non costituisce reato secondo il tribunale di Rovigo. Il caso è quello del piccolo Giovanni Morello, di Anguillara (Padova), deceduto a soli sei anni il 13 gennaio del 2016 mentre era ricoverato all’ospedale di Rovigo. L’autopsia sul cadavere ha stabilito che il decesso è stato causato dallo strozzamento di un’ansa intestinale. A questa conclusione erano giunti i consulenti della procura Raffaele De Caro e Andrea Porzionato, docenti universitari della facoltà di Medicina di Padova. Secondo l’accusa, Rametta nella sua qualità di sanitario del reparto di pediatria dell’ospedale di Rovigo per "imperizia" avrebbe omesso di richiedere una consulenza chirurgica generale o specialistica pediatrica, di richiedere ematochimici, strumentali, di includere nella diagnosi differenziale la possibile occlusione intestinale. Avrebbe anche omesso la prescrizione di una terapia specifica consistente in un intervento chirurgico di "asportazione dell’ansa ileale strangolata e ripristino della canalizzazione ileale". Ma non c’erano solamente le perizie prodotte dalla procura, c’era anche quella della difesa che si discosta molto. Il giudice Stefanutti aveva deciso di disporne una nuova, l’ultima, che le è servita per emettere la sentenza. Rametta era stato rinviato a giudizio dal gup Alessandra Martinelli quando era al tribunale di Rovigo, ora è a Ferrara. In una delle udienze erano stati sentiti i genitori del bambino. Il padre aveva dichiarato: "Durante il ricovero c’era solo qualche momento di stasi ma Giovanni aveva sempre dolori alla pancia, più o meno acuti. Dopo quello che è successo ci hanno caricati di Valium per calmarci e siamo tornati a casa. Mia moglie 5 mesi dopo ha avuto un’ischemia. Per il primo periodo anch’io ho dovuto prendere le gocce per dormire la notte, solo dopo tre mesi ho ricominciato a lavorare". Spiegando al giudice quanto stesse male suo figlio mentre era ricoverato il padre di Giovanni ha detto che il piccolo rispondeva solo a gesti quando la nonna andava a trovarlo, tanto era sofferente.

Tommaso Moretto