Rovigo, bimba nata tetraplegica. Arrivano 3,4 milioni di euro

Il tribunale condanna l’Usl a pagare i danni: maxi risarcimento alla famiglia della piccola Eleonora

Ospedale (Foto di repertorio)

Ospedale (Foto di repertorio)

Rovigo, 29 novembre 2018 - L'azienda sanitaria e l’assicurazione rassicurano la famiglia della bambina nata totalmente invalida all’ospedale di Rovigo dieci anni fa, Eleonora Gavazzeni. Buona parte del risarcimento milionario è in arrivo. Già domani «sul conto dell’Ulss 5 — ha comunicato ieri l’azienda sanitaria — transiteranno 3,4 milioni di euro». Cifra che poi verrà girata alla famiglia della piccola.

Sulla questione pochi giorni fa aveva depositato un’interrogazione parlamentare Pierantonio Zanettin, 57 anni, deputato vicentino di Forza Italia, fino al 27 gennaio scorso componente del consiglio superiore della magistratura. «Nonostante una pronuncia giudiziale esecutiva, le compagnie, assicuratori dei Lloyd’s e Am Trust Europe Limited, condannate, in solido, a manlevare l’Azienda sanitaria rodigina e le due ginecologhe, dal pagamento del risarcimento record da 5 milioni e 100 mila euro, non intendono ottemperare».

E l’avvocato della famiglia Gavazzeni aveva aggiunto: «Noi dopo aver vinto in ogni sede, li metteremo in ginocchio», riferendosi all’Ulss e alle assicurazioni. In proposito però martedì era arrivata prontamente una nota di Am Trust Europe Limited dicendo che entro il 5 dicembre il versamento di 3,4 milioni sarebbe stato ottemperato. Ma la società ha anche spiegato che «se il pagamento non è ancora effettuato dal 19 settembre scorso (data della sentenza del tribunale di Rovigo) ad oggi, cioè è dovuto unicamente al fatto che la sentenza coinvolge più realtà, assicurate e non, e che il coordinamento tra le cinque parti coinvolte (AmTrust, Lloyds, l’ospedale e i due medici) richiede dei tempi tecnici».

In più ha aggiunto un aspetto molto importante che riguarda i rapporti tra l’assicurazione e l’Ulss, spiegando che il contratto con l’azienda sanitaria è valido dall’1 gennaio 2010, cioè oltre un anno dopo la nascita di Eleonora Gavazzeni, del 3 dicembre 2008. Ma soprattutto che AmTrust non era «stata messa la corrente dell’episodio, così come del sequestro della documentazione medica avvenuta da parte dei carabinieri su disposizione dell’autorità giudiziaria, già nel 2009» a seguito della querela sporta dalla famiglia della stessa bambina.

E che «secondo quanto previsto dal bando di gara pubblico dell’ospedale l’assistenza assicurativa di AmTrust alla struttura ospedaliera esclude l’operatività per richieste di danni o avvio di indagini penali a conoscenza dell’ospedale stesso prima dell’1 gennaio 2010».

Dunque la compagnia assicurativa annuncia che ricorrerà in appello nei confronti della sentenza «evidenziando la non operatività della polizza». La compagnia ha anche dichiarato di sperare «che il pagamento dei 3,354 milioni possa essere un primo passo verso una maggiore serenità, per quanto sia possibile, della famiglia Gavazzeni».

Ed anche di essere molto colpita e addolorata per la situazione difficile in cui si trovano i genitori di Eleonora. Per questo Am Trust «sta procedendo all’anticipazione di importi rilevanti, pur nella convinzione che il contratto non sia, nel caso specifico, operante».