Rovigo, il risarcimento per la bimba nata tetraplegica "sia immediato"

L'avvocato della famiglia di Eleonora riporta le indicazioni dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni

Eleonora è nata con un'invalidità del cento per cento (foto di repertorio)

Eleonora è nata con un'invalidità del cento per cento (foto di repertorio)

Rovigo, 3 dicembre 2018 -  “Non sussistono motivi per non procedere con immediatezza al pagamento della somma quantificata dal Tribunale e che ogni differimento del pagamento o tentativo di riduzione della somma quantificata dal Giudice, oltre a rappresentare una indebita inottemperanza alla sentenza dal Giudice, si porrebbe in contrasto con i principi di correttezza e buona fede nella esecuzione del contratto di assicurazione”.

È quanto scrive l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni all'avvocato Mario Cicchetti, legale dei familiari della piccola Eleonora Gavazzeni, nata dell'Ospedale di Rovigo con un'invalidità del cento per cento a causa di un errore medico e di carenze strutturali. «È una battaglia di civiltà - spiega all'Ansa l'avvocato Cicchetti dando notizia del parere ricevuto dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni - che continueremo a combattere fino a quando non verrà elargito alla famiglia il risarcimento che le è stato riconosciuto con la nota sentenza milionaria del Tribunale di Rovigo».

Il caso della piccola Eleonora Gavazzeni, nata proprio il 3 dicembre 2008, si è concluso, nel marzo scorso, con una sentenza penale pronunciata dalla Corte di Appello di Venezia che ha dichiarato due ginecologhe dell'Ospedale di Rovigo colpevoli del reato di lesioni personali gravissime. Mentre il primo grado del giudizio civile si è concluso con una sentenza, pronunciata nel settembre scorso dal Tribunale di Rovigo, che ha accertato la responsabilità delle due ginecologhe e dello stesso Ospedale condannandoli in solido al risarcimento di circa 5 milioni di euro. La stessa condanna riguarda anche i due gruppi assicurativi coinvolti, Am Trust Europe Limited e i Lloyd's, chiamati a manlevare i medici e la struttura sanitaria in ordine al pagamento dell'ingente risarcimento. Pagamento che è da tempo oggetto di un contenzioso tra le assicurazioni e i genitori della bambina. 

«La pronuncia dell'Ivass - aggiunge l'avvocato Mario Cicchetti - conferma quanto abbiamo, da sempre, sostenuto noi. Ossia che i due gruppi assicurativi (oltre che l'Azienda Sanitaria rodigina e le due ginecologhe) avrebbero dovuto pagare l'intera somma indicata in sentenza dal Giudice senza praticarsi riduzioni di sorta che non possono essere accettate, né umanamente né professionalmente. Tale atteggiamento deve essere condannato nel più aspro dei modi anche per far comprendere alla gente come questi gruppi (e tutti gli altri attori di questo processo) sono soliti atteggiarsi. Continuerò, senza esclusione alcuna, la mia attività - conclude il legale - in favore di questa famiglia, contro l'azienda sanitaria e contro i due potentati assicurativi».