Cadavere senza testa in un borsone, l'orrore riaffiora dalle acque del Po

Si indaga per risalire all’identità del corpo trovato sull’argine. Si tratta di una donna. Inchiesta per omicidio

Carabinieri lungo l’argine del Po (foto di repertorio)

Carabinieri lungo l’argine del Po (foto di repertorio)

Occhiobello (Rovigo), 6 aprile 2022 - Orrore lungo la sponda del Po. Dalle acque del ‘grande fiume’ riaffiora un borsone con all’interno un cadavere senza testa. Si tratta della terribile scoperta fatta da alcuni pescatori a Occhiobello (Rovigo) nella tarda mattinata di lunedì. Il punto esatto del ritrovamento è la riva del Po in prossimità del ‘parco della rotta’. Il borsone era adagiato tra alcuni sassi della ‘ex falla’ – così come è conosciuta dagli abitanti del luogo –, riaffiorato in queste settimane di secca del fiume. Sul posto sono arrivate subito le pattuglie dei carabinieri della compagnia di Castelmassa e della stazione del paese, oltre ai militari del nucleo investigativo, i quali hanno provveduto a delimitare l’area del ritrovamento.

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All’interno del borsone è stato rinvenuto un corpo nudo mutilato, in discreto stato di conservazione, ma senza la testa. Tra le prime ipotesi, in attesa di conferme ufficiali da parte degli inquirenti, parrebbe il corpo di una donna. Le indagini sono in corso a opera del nucleo investigativo dei carabinieri, coordinato della procura di Rovigo.

I primi accertamenti serviranno a dare un’identità al corpo senza vita. Una volta accertato questo aspetto, si procederà a un contestuale incrocio con la banca dati delle persone scomparse. Un’indagine, quindi, che appare al momento complessa. Nel merito della vicenda, il sostituto procuratore Sabrina Duò si muove con la massima cautela. "Procederemo con accertamenti tecnici per restringere il campo delle ipotesi, che oggi per forza di cose è a 360 gradi" si è limitata a dichiarare. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti. Massimo riserbo sugli ulteriori dettagli della vicenda e non si esclude nessuna ipotesi su quanto possa essere accaduto. Un omicidio, quindi, che attende di avere riscontri, in primis sull’identità del corpo ritrovato.

Nella storia recente si ricordano e registrano alcuni casi di persone uccise delle quali non è ancora stato ritrovato il corpo. Casi che potrebbero essere ‘compatibili’ con il ritrovamento. Tra questi si ricorda quello di Isabella Noventa, uccisa dall’ex fidanzato nel 2016. Un altro caso è quello di Samira El Attar, uccisa dal marito, condannato all’ergastolo. La donna è scomparsa dal 21 ottobre 2019 da Stanghella (Padova): il corpo non è mai stato ritrovato. Tutte ipotesi che al momento appaiono tali, in assenza di concreti riscontri. Ma che vengono tutte attentamente vagliate.

Così come si pensa al caso di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa nell’aprile del 2021 da Novellara (Reggio Emilia). Ora si attende di conoscere i risultati degli accertamenti tecnici, che chiariranno i diversi punti oscuri della vicenda.

La notizia del ritrovamento del borsone con un corpo senza vita è giunta anche al primo cittadino di Occhiobello, Sondra Coizzi. "Una vicenda sconvolgente che ci ha lasciato tutti amaramente sorpresi – ha dichiarato –. Spero che prima possibile si riesca a dare un nome, una dignità e un’identità alla persona così barbaramente trucidata, e che si assicuri alla giustizia l’autore di questo orrendo delitto".