Canda, svincolo della Transpolesana chiuso per un altro mese. "Basta disagi"

Il sindaco Berta infuriato. "Devono mettere in sicurezza una condotta e non riapriranno presto, ma la misura è colma"

Lo svincolo è ancora chiuso (Foto Donzelli)

Lo svincolo è ancora chiuso (Foto Donzelli)

Canda (Rovigo), 30 gennaio 2018 - Sembra non aver fine l’agonia, perché di questo ormai si tratta, dei cittadini di Canda, costretti ancora almeno per un altro mese a non usufruire dell’uscita della superstrada a causa dei lavori che ancora non sono giunti a conclusione.

«L’Anas – ha spiegato il sindaco di Canda, Alessandro Berta - ci ha comunicato che non esistono ancora le condizioni per la riapertura, i lavori devono essere ultimati e per questo motivo l’uscita di Canda resterà chiusa per un altro mese. A quanto pare una condotta deve essere messa in sicurezza e questa è la ragione che ha spostato in avanti di altri 30 giorni l’agibilità della carreggiata. La gente è stanca e preoccupata, sono settimane e settimane ormai che siamo in queste condizioni, la misura è colma, mi auguro ci sia la possibilità di fare qualcosa per ridurre i tempi che restano al completamento dei lavori».

I cittadini, per usare un eufemismo, iniziano però ad essere irritati, insieme a loro tutti coloro che, da paesi limitrofi, sono costretti di ritorno da Rovigo, ad allungare di qualche chilometro il percorso per poi rientrare verso casa. «I soliti tempi biblici – tuona un automobilista – mi auguro solo che la vicenda non si trasformi in una Salerno - Reggio Calabria in salsa polesana».

I disagi sono evidenti, così come il senso di impotenza: «Fanno disastri anche quando vogliono sistemare le cose, la superstrada è nata male ed è cresciuta peggio. Il problema è che, come sempre, chi paga, in termini di denaro e tempo perso, è sempre il cittadino. Pensate solo a un’ambulanza che da Rovigo deve entrare in paese o a Trecenta, magari di fretta. In questi casi anche cinque minuti possono fare la differenza. Ebbene, per arrivare allunga un attimo verso Badia Polesine, esce a Crocetta e rientra. Dieci, quindici chilometri in più, se non c’è traffico almeno una ventina di minuti persi. E’ il caso si diano una mossa a mettere in sicurezza quel tubo e riaprano al più presto l’uscita, la gente da queste parti è molto stanca e non vorremmo si aggiungesse, al danno, una beffa molto, molto grave».

Difficile ipotizzare concretamente che i tempi possano ridursi, è auspicabile invece che l’azienda impegnata nella soluzione del problema metta in campo tutti gli strumenti a disposizione per risolvere, in fretta, la questione ripristinando così, al tempo stesso, servizi e tranquillità.

Sandro Partesani