Rovigo, fecero morire il cane con l’eutanasia. A processo proprietario e medico

Avrebbero ucciso il cane con il Tanax, un farmaco per l’eutanasia, il 16 febbraio del 2015 a Ceregnano. Per questo motivo si trovano alla sbarra

Rocki  era nato nel 2012, un incrocio «Drathaar»  nero

Rocki era nato nel 2012, un incrocio «Drathaar» nero

Rovigo, 24 aprile 2018 - Avrebbero ucciso il cane con il Tanax, un farmaco per l’eutanasia, il 16 febbraio del 2015 a Ceregnano. Per questo motivo il proprietario e il veterinario si trovano a processo. Un’udienza dibattimentale è stata ieri al tribunale di Rovigo, la prossima sarà il 10 ottobre, il giudice Raffaele Belvederi ha rinviato tutto assieme alla dozzina di testimoni dell’accusa che si erano presentati. Nessuno è stato ascoltato perché mancava un avvocato. Legittimo impedimento per malattia. Carlini ha 91 anni, originario di Corbola, è residente a Ceregnano. Cesaro ne ha 58, è padovano, di Ospedaletto Euganeo.

Il sostituto procuratore Sabrina Duò del tribunale di Rovigo ha coordinato le indagini mentre la parte offesa è l’Ente nazionale protezione animali, Enpa Onlus, con sede a Roma. Claudia Ricci, avvocato degli animalisti, ieri ha dichiarato: «L’uccisone di animali è un reato, il cosiddetto animalicidio, previsto e punito dal codice penale: chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni. Dunque, la soppressione di un animale d’affezione integra un’ipotesi estrema e residuale, espressamente vietata ed illecita se non in casi di comprovata e reale necessità oggettiva di natura sanitaria (grave ed incurabile malattia) o di natura sociale (comprovata pericolosità).

La valutazione della pericolosità deve essere effettuata da un esperto veterinario comportamentalista e supportata da specifici esami (comprovata). Ma anche in questo caso, deve considerarsi che esistono strutture volte al recupero e contenimento di cani». E ha concluso così: «Il veterinario è esecutore, il proprietario mandante». Quindi il secondo  è imputato di «abbandono di animali» e di «uccisione di animali», mentre il primo soltanto di uccisione. Secondo l’accusa il proprietario  avrebbe abbandonato un cane maschio di nome Rocki che era nato nel 2012, un incrocio «Drathaar» di grossa taglia nero. L’anziano l’aveva acquistato l’1 maggio del 2014 da un terzo soggetto. In pratica il proprietario avrebbe gettato il cane dal finestrino della propria auto, una Fiat Punto nera che aveva arrestato un attimo mentre percorreva via Dossi a Gavello. Era il 5 febbraio del 2015. Pochi giorni dopo però, il 16 febbraio del 2015, entrambi sempre secondo la procura rodigina, avrebbero ucciso il cane somministrandogli via intracardiaca il farmaco Tanax.