Piazza Merlin Rovigo, via alla demolizione del chiosco

Dopo i tanti rinvii, ieri gli operai hanno iniziato i lavori che porteranno alla rimozione definitiva della ‘struttura della discordia’

Rovigo, i lavori che preparano alla demolizione del chiosco (foto Donzelli)

Rovigo, i lavori che preparano alla demolizione del chiosco (foto Donzelli)

Rovigo, 4 giugno 2020 - Dopo i tanti rinvii e i cambi di rotta non sembra vero. E invece ieri mattina, incredibilmente, sono iniziati i lavori di smantellamento del chiosco di piazza Umberto Merlin, detta piazza Roma. Una struttura che non poteva più stare lì, gli uffici hanno verificato che il chiosco non rispetta le prescrizioni della Soprintendenza ed avevano programmato la rimozione già per settembre dell’anno scorso.

C’è stato inizialmente qualche inghippo sull’assegnazione dei lavori, poi l’emergenza Covid che ha bloccato i cantieri ma ormai sembra fatta. All’angolo con via Ponte Rosa c’è il bagno chimico montato, di plastica verde, segno che ci vorrà un po’, che non è un lavoretto da poco. Ma ormai è cominciato, quindi nel giorno di qualche giorno lo spiazzo di fronte alla porta San Bortolo sarà libero? E poi? Che ne sarà di quello scorcio?

"La rimozione del chiosco sana una situazione che si trascinava da anni e che finalmente si realizza — dice il capogruppo del Partito democratico in Comune, Graziano Azzalin —. Tuttavia è necessario ripensare l’intero contesto di piazza Merlin e dei giardini che non può essere di fatto un luogo destinato al parcheggio, in parte anche abusivo durante le ore serali. Una sua riqualificazione che si colleghi alla piazzetta Annonaria, si impone in tempi celeri, per far riappropriare i cittadini di un angolo di vita tra i più suggestivi e caratteristici della città".

Il Pd conta 11 consiglieri su 20 nella maggioranza del centrosinistra che sostiene la giunta di Edoardo Gaffeo, dunque, in teoria, ha un peso decisivo su qualsiasi decisione ma al momento non sembra ci sia un progetto definito. La struttura ha visto la luce nel 1998. La convenzione sottoscritta durava vent’anni. Un progetto che è stato molto criticato soprattutto dal centrodestra e fondamentalmente per motivi estetici. Ha diviso da sempre la città. In molti considerano brutta la struttura perché rovina la visuale tra l’inizio dei portici di via Cavour, la porta San Bortolo, la fontana di piazza Roma e la piazzetta Annonaria. La polemica politica però non si è limitata alle invettive sui giornali, ha sconfinato in un vero e proprio calvario giudiziario.

La convenzione è scaduta da quasi 2 anni, il bar è chiuso, da ancor più tempo l’edicolante ha abbassato la saracinesca per trasferirsi alle Canarie e l’anno scorso il chiosco abbandonato ha avuto la propria parte nella campagna elettorale per le comunali. Il sindaco voleva tenerlo in piedi per farne una casa delle associazioni, ma l’assessore all’urbanistica Giuseppe Favaretto ha poi puntato dritto allo smantellamento.