Clelio Mazzo morto, Rovigo piange un maestro di vita e di sport

Ha guidato la delegazione provinciale della Figc dal 1990 al 2014. Fu lui ad introdurre i play off nel campionato di Terza categoria

Clelio Mazzo (Foto Donzelli)

Clelio Mazzo viene premiato al galà dello sport nel teatro comunale di Adria

Rovigo, 1 aprile 2020 - E’ morto, nella tarda serata di lunedì, Clelio Mazzo, 91 anni, figura emblematica della Federcalcio polesana. Un’istituzione Clelio Mazzo, ha guidato la delegazione provinciale della Figc dal 1990 al 2014, prima di lasciare spazio a Luca Pastorello, attualmente al vertice dell’organizzazione calcistica della nostra provincia. Sono già tantissimi i messaggi di cordoglio alla famiglia e alla Figc provinciale, su tutte quello del comitato regionale che lo definisce "maestro di vita e di sport".

Membro del comitato provinciale della Figc fin dal 1971 in qualità di sostituto giudice sportivo, tra le sue conquiste l’introduzione dei play off nel campionato di Terza categoria nella stagione 2002 – 2003 e la designazione di arbitri ufficiali negli Esordienti ‘a 11’ nel campionato 2006 – 2007. Mazzo è stato insignito dell’onorificenza di benemerito nazionale lega nazionale dilettanti nel 2016, protagonista di una gestione del movimento calcistico equilibrato tra la necessaria innovazione e l’altrettanto attento mantenimento del sapore tradizionale del gioco, per molti, più bello del mondo.

Il lavoro di gruppo, l’importanza del volontariato nel mondo del calcio, la fiducia nei suoi diretti collaboratori, hanno fatto di Mazzo un presidente/delegato che è stato soprattutto ‘uomo di campo’. Mazzo ha saputo cogliere, tra i primi in questo tanto bello quanto complicato mondo, le sollecitazioni di carattere formativo e sociale che lo sport e il calcio stavano ricevendo. E allora è arrivata l’informatizzazione del comitato regionale, l’inserimento nel suo organico della figura di raccordo e promozione dell’attività calcistica nelle scuole.

E’ stato un presidente autorevole, mai sopra le righe, il più vicino possibile alle società, a tutte le società. Insomma, uomo d’altri tempi, dirigente a 360 gradi. E’ morto nella sua casa in viale Gramsci e purtroppo, a causa delle restrizioni per il Covid-19, non si potranno svolgere esequie pubbliche. Quando l’allarme rientrerà il comitato regionale Veneto e la delegazione provinciale di Rovigo organizzeranno una commemorazione ufficiale con il coinvolgimento di tutte le società. "Faceva parte – il cordoglio di Graziano Azzalin – di una generazione di dirigenti storici che hanno caratterizzato lo sport polesano. La sua umanità, la grande passione e l’impegno lo hanno reso un esempio, un punto di riferimento è un amico. Era una persona di famiglia non solo per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ma per chiunque si rivolgeva a lui per risolvere qualsiasi problema".