Rovigo, ponte chiuso sull'Adigetto. "I cantieri uccidono gli affari"

Monta la protesta dei commercianti

Paolo Andrioli

Paolo Andrioli

Rovigo, 14 luglio 2017 - I lavori al ponte sull’Adigetto in via Amendola mettono in crisi le attività commerciali lì attorno. Paolo Andrioli, 38 anni, di Fiorissimi, all’incrocio tra via Amendola e via Gallani, racconta: «Il problema grosso è questa nuova buca, l’ho saputo mercoledì mattina dall’assessore Antonio Saccardin. L’impresa dovrebbe aver fatto tutto, terminando venerdì sera. Martedì mattina invece i tecnici del Comune sono venuti a fare un sopralluogo per vedere se si poteva aprire. Ma è venuto fuori che c’è un cratere nuovo di 20 centimetri di diametro sull’asfalto appena posato. Quindi l’amministrazione ha allertato l’impresa per valutare il problema e la tipologia di danno».

La strada è chiusa dal 28 giugno. «Avevano fatto quattro giorni a senso alternato prima – continua Andrioli –. Noi come attività abbiamo riscontrato un calo del 40 per cento. La pasticceria ha un calo dell’80 per cento. Si lamenta anche la signora del distributore. Ormai si lavora con chi è del quartiere o chi parte da qua. Il passaggio è stato perso tutto». Andrioli chiede «certezza sui tempi di riapertura, che siano i più veloci possibili. Dubito che ce la faranno per lunedì 17. Qua si allungheranno di molto. All’inizio si parlava di una quindicina di giorni. Addirittura mercoledì scorso doveva essere già tutto aperto. E invece». Maria Albina, da 30 anni è la titolare del Salone Maria. «Per quanto mi riguarda le clienti continuano quasi tutte a venire, momenti di vuoto ci sono sempre d’estate con il caldo – spiega la parrucchiera –. Ma la strada ha un suo perché. La gente può trovare un disagio. Spero che a breve si risolva questa situazione. Non può certo avvantaggiarci. La strada ha la sua importanza. La mia attività non è per appuntamento. Uno può fermarsi e fare uno shampoo. Ci aspettavamo terminassero più velocemente questi lavori. Sembrava che sabato scorso ci dovesse essere l’apertura. Peccato che c’è il bar chiuso. La signora della pasticceria è inferocita. Lei di pomeriggio non apre neanche più, perché non ne vale la pena».

Al distributore di benzina, tra ponte Marabin e il semaforo, Giulietta Sicchiero si lamenta: «C’è il coprifuoco, non passa più gente a fare benzina. Vanno fuori. Noi stiamo perdendo molto. Non si lavora. Ci aspettavamo che avrebbero finito prima. Tra un po’ chiuderanno ancora ponte Marabin. Ci mancava solo quella. Ci stanno mettendo in crisi. In poco tempo hanno chiuso un sacco di volte». È infastidito perfino Kevin, gestore cinese del bar Anna Caffè: «Abbiamo meno clienti. Là è ancora chiuso. Non so quando lo apriranno».