Rovigo, confiscato patrimonio di 3.500.000 euro a tre imprenditori

I controlli fiscali hanno individuato diversi illeciti amministrativi per evasione fiscale. Nel mirino della Finanza aziende dell’alto Polesine

Guardia di finanza, controlli fiscali nel Polesine

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Rovigo, 10 maggio 2023 – Una doppia importante operazione portata a termine nei giorni scorsi dalle Tenenze di Lendinara e Occhiobello sotto la direzione del Gruppo di Rovigo. È stata, infatti, data esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Rovigo, a confische disposte come previsto dalla legge con sentenze emesse dal Tribunale di Rovigo a seguito di processi penali avviati in conseguenza di altrettanti controlli fiscali della Guardia di Finanza e di contestazioni di reati da parte della Procura della Repubblica di Rovigo.

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La prima confisca, per circa 621mila euro ed eseguita dalla Tenenza di Lendinara, ha riguardato un imprenditore di nazionalità italiana operante nell’alto Polesine; con la stessa sentenza è stato anche vietato all’imprenditore dal ricoprire cariche presso persone giuridiche e imprese per un anno. La vicenda giudiziaria aveva preso origine da una verifica fiscale eseguita nel 2016, a seguito della quale il rappresentante legale di una SRL era stato denunciato poiché nella dichiarazione dei redditi del 2016, al fine di evadere le imposte, aveva omesso di indicare ricavi per affitti e altre operazioni attive relative alla cessione di un complesso immobiliare di rilevante valore. Per tali ragioni era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rovigo per il reato di illecito amministrativo.

Un’altra confisca, invece, è stata eseguita dalla Tenenza di Occhiobello, per circa 3milioni di euro, nei confronti di due imprenditori italiani operanti nell’ambito delle lavorazioni meccaniche. Anche questo risultato è derivato da indagini in materia fiscale e di diritto fallimentare eseguite negli anni scorsi, in occasione delle quali era stata ricostruita una condotta distrattiva seriale da parte dei responsabili.

Questi in gran parte appartenenti al medesimo nucleo familiare, che, con fittizie alienazioni e compensazioni inesistenti, si appropriavano dei beni delle società portate al fallimento. In questo caso, oltre al denaro presente sui depositi, il sequestro ha interessato anche nove terreni, un edificio e un’autovettura.