Coronavirus Rovigo, controlli nei bar. "Lavorare è un’impresa"

La protesta dei titolari di locali e negozi dopo le immagini dalle spiagge. "La legge non è uguale per tutti"

Ilaria Pozzato

Ilaria Pozzato

Rovigo, 1 luglio 2020 - I dati confortanti sul calo dei contagi sembrano aver attenuato la paura dei cittadini nei confronti del Covid-19. Così capita di andare un giorno al mare e trovarsi in mezzo ad una festa piena di giovani che ballano e bevono, troppo vicini e senza mascherine. Le foto e i video hanno iniziato a circolare sui social, provocando la reazione di cittadini ed esercenti preoccupati per questa situazione.

"Mio figlio è andato al mare – racconta Luciano Toso della gelateria Fantasy – e mi ha raccontato, molto sorpreso, di aver visto tantissimi ragazzi festeggiare senza alcuna protezione. Mi ha descritto situazioni non a norma, con bagni pubblici in stato indecente e nessuna osservanza delle regole. Perché queste situazioni, sotto gli occhi di tutti, vengono lasciate passare e in altri casi si fanno multe per ogni più piccola inadenpienza". I commercianti non riescono ad organizzare eventi per promuoversi proprio per le ferree regole delle linee guida.

"Volevo organizzare qualche iniziativa per richiamare persone – racconta Luana Pampalon del negozio La Tau – un corso di cucito ad esempio. Il problema è che se ho 3 persone in negozio, con le regole attuali, non posso far entrare i clienti. E’ quindi impossibile. La legge impone mille vincoli a negozi e bar, poi vedi persone che girano senza mascherina o che ballano ammassate nelle spiagge. La nostra città viene considerata un’isola felice perché il contagio è stato basso, ma è un atteggiamento sbagliato".

Il problema sembra proprio essere un calo delle precauzioni dei clienti. "In negozio devo osservare regole precise – commenta Ilaria Pozzato del Girasole –. Pretendo che tutti le rispettino perché io per prima ho paura di questo virus. All’inizio non c’erano problemi, tutti usavano mascherine e guanti. Adesso sembra che i clienti non abbiano più paura, dimenticano di igienizzarsi le mani, entrano a gruppi e si infastidiscono se gli si fa notare che stanno violando le regole. A volte rispondono male, a volte si aggrappano al fatto che in altri posti non vengono rispettate. È sbagliato ragionare così, dobbiamo seguire il buon esempio e non quello cattivo".

In tanti chiedono più controlli delle forze dell’ordine. "L’unico modo per evitare queste spiacevoli situazioni è controllare e sanzionare – spiega Barbara Maltarello del bar Pedavena –. Le attenzioni si sono concentrate solo sui titolari delle attività ma anche ai clienti va ricordato che devono rispettare le regole. Noi possiamo vigilare, richiamare e allontanare i trasgressori, ma riusciamo a farlo quando i numeri sono contenuti". Il problema sembra proprio essere la gestione dei grandi flussi di persone. "Gli eventi richiamano gente – commentano Aser e Enrico Portesan del Caffè Nazionale –. Non sempre è responsabile il titolare e non sempre i controlli garantiscono il rispetto delle regole".