Coronavirus, primo morto in Veneto. Chiuse tutte le università

Il direttore dell’Usl: "Pronti in ospedale i letti per i malati". Psicosi anche a Rovigo, altri casi a Vo' Euganeo. Messe confermate nella diocesi di Adria-Rovigo, sospeso il segno di pace

Un'operatrice sanitaria davanti all'ospedale di Schiavonia (Padova) Foto Ansa

Un'operatrice sanitaria davanti all'ospedale di Schiavonia (Padova), dove si effettuano test per Coronavirus in Veneto, 22 febbraio 2020.

Rovigo, 22 febbraio 2020 - "I casi positivi nel padovano alzano l’allarme e l’attenzione", ha detto ieri il direttore generale dell’Usl5, Fernando Antonio Compostella, commendando i due casi di coronavirus nell’ospedale di Schiavonia, a Monselice. Nella tarda serata è giunta la notizia del primo morto in Veneto all’ospedale di Schiavonia. È un muratore in pensione di 78 anni, Adriano Trevisan. "Noi non abbiamo nessun caso sospetto né tantomeno conclamato al momento — ha precisato il massimo dirigente dell’azienda sanitaria polesana —. Le misure di prevenzione sono già definite da giorni, secondo i protocolli ministeriali e regionali. Abbiamo individuato, oltre al reparto malattie infettive, un blocco di posti letto da usare in caso di necessità di procedere con l’isolamento".

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Sono 12 i casi di Coronavirus registrati finora in Veneto; uno di essi era il 78enne deceduto ieri a Schiavonia. Lo si apprende dalla Regione. Degli altri 11 contagiati, solo uno è al di fuori del comune di Vò Euganeo: il 67enne di Mira (Venezia) portato la notte scorsa dall'ospedale di Dolo a Padova, in rianimazione. I restanti 9, tra cui "altri sette casi registrati oggi" ha spiegato il governatore Luca Zaia, fanno riferimento tutti a residenti del comune di Vò.

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Ieri è intervenuto anche il sindaco Edoardo Gaffeo, che non ha disposto particolari misure. Le scuole restano aperte e la viabilità tra Rovigo e Padova non ha subito variazioni. "La situazione è continuamente monitorata ed i contatti con le autorità sanitarie sono costanti — ha detto Gaffeo —. Si raccomanda di evitare allarmismi e di seguire le raccomandazioni che sono già note, quelle di lavarsi spesso le mani e cercare di stare a un po’ di distanza nei luoghi affollati".

Forte la paura in queste ore in città. L’ospedale di Schavonia è frequentato da pazienti che vengono da Rovigo, la struttura è un punto di riferimento per alcune cure. I contagiati sono un uomo di 78 anni, poi deceduto, e una donna di 67 di , paesino sui Colli Euganei in provincia di Padova.  I due anziani erano stati ricoverati all’ospedale di Schiavonia (Monselice, Padova) 15 giorni fa.

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Ieri sera il presidente della Regione parlando a margine della riunione d’urgenza sul Coronavirus in corso a Padova ha annunciato: "Ho chiesto alla Protezione civile di allestire un primo campo base con le tende riscaldate in località Schiavonia, semplicemente da un punto di vista prudenziale.

Si farà lo screening su tutti i dipendenti dello Schiavonia e sui pazienti che possono aver avuto rapporti coi contagiati e su tutti i cittadini di Vo’ Euganeo. Ci sarà la chiusura di tutto quello che è pubblico a Vo’, quindi bar, ristoranti, scuole e tutto quello che è aggregazione. Utilizziamo misure massime per costruire un cordone sanitario sufficiente". Zaia ha continuato così: "Consideriamo anche di riuscire a svuotare l’ospedale di Schiavonia nel giro di 5-6 giorni, nella migliore delle ipotesi per fare un vuoto sanitario dell’ospedale, nella peggiore per dedicare l’ospedale anche alla cura. L’ospedale verrà svuotato totalmente su mia volontà, progressivamente, tenendo monitorate le condizioni di salute di tutti i pazienti. Sono modalità importanti, ma ho parlato con Borrelli ed è mia volontà dare una risposta forte. Ci sono altre persone che hanno sintomi influenzali che dovremo verificare velocemente tra i parenti e le persone che hanno frequentato i contagiati, quindi si stanno aprendo ad ombrello tutta una serie di misure a tutela della salute dei cittadini. Svuotare l’ospedale di Schiavonia significa non ricoverare più nessuno, siccome la permanenza media in ospedale in Veneto è di massimo sei giorni significa che tra sei giorni l’ospedale non ha più pazienti. I familiari delle due persone contagiate sono già all’ospedale di Schiavonia per i tamponi", ha infine precisato.

Vò Euganeo: 8 cinesi in ospedale per controlli

Otto cittadini cinesi che gestiscono un'attività imprenditoriale a Vò Euganeo, comune epicentro del contagio da Coronavirus in Veneto, sono stati portati in ospedale per verifiche sul loro stato di salute. Lo riferisce all'ANSA il sindaco, Giuliano Martini. Il laboratorio gestito dai cittadini orientali è uno dei punti che il Comune e le strutture di prevenzione stanno sottoponendo a verifiche, per le indagini sul possibile 'punto zero' della diffusione del virus. Si tratta di sette uomini e una donna. 

Università chiuse in Veneto

Le Università del Veneto resteranno chiuse per l'emergenza Coronavirus. Lo ha annunciato Zaia, precisando di essersi consultato con i rettori dei vari atenei della regione: "abbiamo deciso di tenerle chiuse dalla prossima settimana" ha detto. Rispondendo ai giornalisti su eventuali provvedimenti per manifestazioni come il Carnevale di Venezia, Zaia ha detto che attende le linee guida che saranno diramate dal ministro della sanità, Roberto Speranza, perché le iniziative devono essere uniformi in tutto il Paese. 

Messe confermate nella diocesi di Adria-Rovigo, niente segno di pace 

La diocesi di Adria-Rovigo, dopo colloqui  con l'Ulss5 Polesana, ha comunicato che le messe e celebrazioni previste per domenica 23 febbraio, a partire da quelle vespertine di sabato, non saranno sospese. "Tuttavia - recita il comunicato della diocesi - il diffondersi del virus Sars-CoV-2 (Coronavirus) in zone vicine territorialmente alla nostra diocesi, chiede di attuare alcune scelte precauzionali circa la distribuzione della Comunione. Il vescovo Pierantonio Pavanello, sentito il parere delle Autorità Sanitarie competenti, chiede che la Santa Comunione venga distribuita soltanto sul palmo della mano e non in bocca. Si raccomanda a tutti i ministri di lavarsi le mani accuratamente prima della distribuzione dell’Eucaristia. Per quanto riguarda il segno della pace si ritiene opportuno venga sospeso tralasciando l’invito liturgico . Alle parole del sacerdote dopo la risposta dell’assemblea faccia seguito il canto dell’ come previsto dall’Ogmr. È opportuno sospendere altre forme di aggregazione non celebrative (feste, raduni, cene comunitarie…). Altre comunicazioni saranno date, se necessarie, dopo aver sentito le Autorità competenti".

t.m.