Coronavirus Rovigo, morto un altro anziano. Medici contagiati, paura al San Luca

Situazione allarmante nell’ospedale di Trecenta. Deceduto un ospite della casa di riposo di Merlara

Coronavirus, terza vittima nella provincia di Rovigo (Foto Donzelli)

Coronavirus, terza vittima nella provincia di Rovigo (Foto Donzelli)

Rovigo, 26 marzo 2020 - I fatti più importanti di ieri sono tre: un morto polesano che risiedeva nel Padovano, la chiusura del reparto di urologia di Rovigo per un caso di positività al Coronavirus e 7 ricoverati di Trecenta che, secondo il direttore generale Usl, sono stati contagiati da personale dell’ospedale. Il terzo polesano morto, che era risultato positivo al Coronavirus, è Ferruccio Zerbinati, 85 anni, originario di Concadirame.

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Dal 2017 era ospite alla casa di riposo di Merlara (Padova) dove ha contratto il virus nei giorni scorsi. Prima, stando ai familiari, stava piuttosto bene. Lascia due figli, Mario, 61 anni, avuto con la prima moglie Maria Temporin, morta a soli 24 anni nel 1961. Poi si è risposato con Giuliana Paron ed ha avuto il secondo figlio, Nicola, 54 anni, di Concadiarme appassionato di moto d’epoca. La seconda moglie è morta nel 2010 a 79 anni. Ferruccio ha fatto il piastrellista, lavorava con il fratello Emilio, tuttora in vita.

La settimana scorsa erano morti altri due anziani positivi al Coronavirus, un signore di Occhiobello ed una signora di Bergantino che a differenza dell’85 enne originario di Concadirame erano ancora residenti in Polesine e seguiti dal personale dell’Usl 5 che ieri ha tracciato un nuovo bilancio sulla situazione. All’ospedale San Luca nel reparto di lungodegenza e riabilitazione, 4 operatori erano positivi e 7 pazienti anche. "Probabilmente sono stati i nostri operatori a contagiare i pazienti", ha dichiarato il direttore generale Antonio Compostella. Ora questi 7 pazienti sono stati spostati nell’area Covid. Tra otto giorni, peraltro, l’ospedale di Trecenta sarà completamente dedicato ai pazienti Covid, tutti gli altri saranno trasferiti tra Adria, Rovigo e in altre strutture sanitarie. Il terzo fatto importante di ieri è la sospensione dell’attività al reparto urologia di Rovigo perché un paziente che era ricoverato lì da giorni è stato sottoposto al tampone ed è risultato positivo. Il paziente è stato isolato, tutto il personale di urologia venuto a contatto con lui è stato sottoposto a tampone e posto in isolamento domiciliare.

L’attività chirurgica di urologia viene sospesa fino a lunedì per bonifica del reparto, ed eventuali urgenze dirottate su Adria. Il paziente sarà trasferito a Trecenta in area Covid. I ricoverati in Polesine sono 33 fra terapia intensiva a Trecenta, malattie infettive e pneumologia a Rovigo e a questi vanno aggiunti i 7 pazienti di Trecenta spostati in area Covid nello stesso ospedale dove si trovavano. "L’azienda sta completando i tamponi a tutto il resto del personale e pazienti entro oggi", ha detto ieri Compostella che parlando dei casi a Trecenta ha spiegato: "Non è un focolaio ascrivibile alla comunità ospedaliera di Trecenta ma a contatti esterni, l’attività di screening era cominciata già nei giorni scorsi e potevamo aspettarci qualche positività. I degenti dell’ospedale di comunità, gli operatori dell’assistenza domiciliare integrata e i rimanenti pazienti della riabilitazione sono tutti negativi. I nuovi casi territoriali sono numerosi, ben 16 ma questo numero è in buona parte legato al fatto che sono arrivati tutti insieme gli esiti di tamponi eseguiti tra il 19 e il 24 marzo. Non è da intendersi come un improvviso aggravamento della situazione. Abbiamo situazioni di varia età, con parecchi giovani, distribuite su tutto il Polesine. Tutte queste persone sono state poste in isolamento domiciliare". Il numero dei contagiati ha superato di poche unità quota 100.