Coronavirus, torna la paura anche in Polesine

Una donna di Padova, che però lavora ad Adria, sarebbe positiva nel focolaio vicentino. La rabbia di Zaia: "Comportamenti irresponsabili" .

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Torna lo spettro del Coronavirus in Polesine, dopo la dichiarazione, in diretta Facebook, del Governatore del Veneto, Luca Zaia. Il Governatore, durante il consueto bollettino dei contagi della regione, ha raccontato di una donna di Padova, che però lavora ad Adria, positiva perchè entrata a contatto con un uomo positivo del Vicentino. Il contagio sarebbe partito da una carpenteria meccanica di Pojana Maggiore. Un dirigente, al rientro dalla trasferta in Serbia il 25 giugno, dopo qualche giorno si è sentito e male. Colpito da sintomi respiratori, il 28 giugno si è recato in ospedale per farsi visitare. Sottoposto a tampone è risultato positivo. Il manager, però, non solo ha rifiutato il ricovero ma ha anche omesso di rispettare l’isolamento. Dopo un peggioramento delle condizioni di salute, è stato ricoverato all’ospedale San Bortolo di Vicenza e ora si trova ricoverato nel reparto di rianimazione.

La donna è collegata al dirigente. La Ulss 6 Euganea, infatti, ha comunicato che il 29 giugno si è presentata in pronto soccorso a Schiavonia con vomito, febbre e diarrea. Sottoposta a tampone era poi risultata positiva. La signora ha rivelato di gestire una profumeria ad Adria con l’aiuto di una commessa, ma si è rifiutata di fornire ulteriori specifiche sui contatti avvenuti nei giorni precedenti. L’Asl locale ha comunicato di non aver ricevuto segnalazione di contatti stretti polesani con il focolaio in questione, ma che darà tempestiva comunicazione nel caso ne arrivassero dalle indagini in corso. Arrabbiato il Governatore, per il fatto che i casi positivi hanno continuato la loro vita mettendo a rischio la salute collettiva. L’ipotesi è anche di arrivare a denunciare. "Siamo passati a rischio elevato, abbiamo un indice di contagiosità di 1,63, mentre prima eravamo a 0,43. Questo grazie al comportamento irresponsabile di certe persone", ha concluso. L’ipotesi è che si decida di inasprire le regole per coloro che sanno di essere positivi ma rifiutano ricoveri, isolamento e, peggio ancora, continuino normalmente la vita di tutti i giorni. Il sindaco di Adria, Omar Barbierato, dalla sua pagina Facebook ha dichiarato di aver contattato il Direttore Generale di Ulss5 e il Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Rovigo e Padova: "Non risulta che alcuna persona che lavora in una profumeria adriese sia venuta a contatto con persone positive del focolaio vicentino. Non si registrano dunque nuove positività".

Agnese Casoni