Coronavirus Rovigo, volontari. "Primo comandamento: aiutare gli altri"

Dalla giovanissima boy scout ai poliziotti in pensione, le storie dei volontari che portano mascherine e spesa nelle case

Volontaria

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Rovigo, 7 aprile 2020 - "E’ molto importante rendermi utile ed essere parte attiva nella mia comunità. Il volontariato, sopratutto in questo periodo di emergenza, sono fondamentali per dare un sostegno delle categorie più fragili e bisognose", così Chiara Onofri, 24 anni, spiega perché ha risposto presente alla chiamata per dare una mano nella distribuzione di mascherine.

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La ragazza è solo uno dei tanti volti dei volontari che sono subito scesi in campi. Tra loro laureati e pensionati, persone costrette a rimanere a casa dal lavoro, uomini delle forze dell’ordine che hanno lasciato il servizio dopo anni di lavoro. La squadra dell’associazione Bandiera Gialla continua a operare senza sosta, arricchendosi, giorno dopo giorno, di nuove leve, a volte anche molto giovani, pronte a supportarla. L’associazione era entrata in campo per dare un aiuto alle famiglie in difficoltà nel recarsi a fare la spesa.

Aveva poi fornito aiuto al Comune e alla Protezione civile nella distribuzione delle mascherine fornite dalla Regione Veneto. Per questo intervento era riuscita a reclutare anche i volontari di diverse associazioni. Tra questi i ragazzi della società Rugby Rovigo, l’associazione Grignano Aiuta, l’associazione Ametiste, Agesci e Anps.

"Sono laureata in scienze e tecnologie animali all’università di Padova – racconta Chiara Onofri – il mio sogno è di poter arrivare a lavorare nelle aziende che si occupano di allevamenti, seguendone la gestione e il controllo. Avevo iniziato ad ottobre una borsa di ricerca specialistica, il cui programma però si è fermato a marzo a causa dell’emergenza coronavirus. Faccio parte dell’associazione guide e scout Cattolici Italiani, lo scopo di questo gruppo è rendere protagonisti i giovani. Per arrivare ad operare come volontaria ho fatto un corso attraverso la Protezione civile a novembre e quando c’è stata l’emergenza, e quindi la necessità d’intervento, mi hanno chiamata. Insieme ad altri volontari mi sono occupata della consegna delle mascherine partendo dai nuclei con anziani e proseguendo con il porta a porta nelle famiglie».

Per la consegna delle mascherine si erano anche attivati i volontari dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato. Tra di loro il presidente del gruppo di volontariato e Protezione civile per la provincia, Ivano Spigolon, 65 anni da poco compiuti: «Questo gruppo si è costituito da un anno e conta 30 volontari. Tra i nostri obiettivi c’è il superamento dell’emarginazione. Abbiamo iniziato in appoggio a Bandiera Gialla con circa 14 volontari per la distribuzione delle mascherine, ma in precedenza ci occupavamo anche di attività come gare ciclistiche, volontariato nelle fiere, controllo delle piste ciclabili e altre attività di supporto di carattere sociale. Ognuno di noi ha fatto dei corsi specifici come quelli di primo soccorso, antincendio e quello per addetti alla segnalazione aggiuntiva nelle gare ciclistiche. Abbiamo tanti progetti da avviare e spero potremo portarli avanti appena le disponibilità economiche ce lo permetteranno. Stiamo terminando le ultime consegne delle mascherine ma ci siamo resi disponibili anche quella dei buoni spesa. Questo è un periodo in cui, più che mai, è importante dare sostegno e aiuto a chi ha bisogno».