Covid scuole Rovigo, contagiato uno studente. Paura alle medie

L’alunno ha 13 anni e frequenta la Riccoboni, in quarantena i compagni di classe. Un nuovo caso nell’istituto superiore Levi, struttura di Badia Polesine

Tamponi per Covid (foto di repertorio)

Tamponi per Covid (foto di repertorio)

Rovigo, 11 ottobre 2020 - Cresce l’allarme nelle scuole. Dopo i contagi negli istituti superiori Cipriani, di Adria, e Levi di Badia, è risultato positivo uno studenti di 13 anni, residente in città, che frequenta la classe terza della scuola media Riccoboni. Il ragazzo è sintomatico ed è stato posto in isolamento domiciliare. Anche i compagni di classe sono in isolamento. Contagiato anche un altro alunno che frequenta la classe quarta dell’istituto superiore Levi di Badia, dove era già emerso un caso di positività nei giorni scorsi.

Il ragazzo si trovava già in isolamento proprio a causa del contatto con il compagno. Nel pomeriggio di ieri, le Usca, unità speciali di continuità assistenziale della provincia, hanno sottoposto a tampone rapido 16 alunni, 13 insegnanti e 5 operatori Ata. Un’insegnante è risultata positiva ed è stata sottoposta a tampone. L’esito sarà disponibile oggi.

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Inoltre verranno sottoposti a tampone anche tutti gli alunni delle classi dove insegnava la docente risultata positiva. In base agli esiti verranno stabiliti gli isolamenti. "La collaborazione tra servizio igiene e sanità pubblica, scuola e Usca è risultata efficace", dice il direttore generale dell’Usl Antonio Compostella. Sono 12 i pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie. Nove in area medica Covid a Trecenta, 2 in terapia intensiva, sempre a Trecenta, 1 nel reparto di malattie infettive del nosocomio cittadino. Ancora positive l’operatrice della comunità Alloggio di Taglio di Po e l’operatrice, non sanitaria, del centro servizi anziani ’Villa Resemini’ di Stienta. Con i nuovi riscontri sono 699 le persone con positività al Covid da inizio epidemia. Sono 91 le persone attualmente positive e 353 quelle in isolamento domiciliare. Sono più di 103mila i tamponi eseguiti. Nonostante i numeri continuino a salire in tutti il Veneto, il direttore generale si è detto fiducioso della situazione Polesana.

"Ho partecipato alla conferenza con tutti i direttori generali delle Asl del Veneto e il presidente del Veneto Luca Zaia – afferma –. I dati parlano di una crescita dei contagi, paragonabile ai numeri dei mesi di marzo e aprile, ma la situazione ospedaliera è completamente diversa da quella di marzo. Le persone che necessitano di ricovero sono nettamente inferiori, e questo è un ottimo segnale".

Anche il dato anagrafico dei pazienti è cambiato. "La fascia di età dei contagiati si è abbassata, colpendo la fascia che va dai 25 a i 55 anni. Questo è dovuto al fatto che sono i giovani, attraverso la scuola ma anche con la vita sociale, ad essere più colpiti", spiega. Ieri un team dell’Usl è andato nelle abitazioni di alcuni studenti per effettuare i tamponi. "Si tratta – precisa il direttore generale – di studenti che erano a casa da qualche giorno a causa di alcuni sintomi compatibili col Coronavirus.I giovani erano stati segnalati dalla scuola. Il team che abbiamo attivato consente di evitare che questi giovani escano di casa e si rechino in ospedale".

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