Dal Polesine in trasferta: "Fora Bolsonaro"

Il presidente del Brasile riceve la cittadinanza ad Anguillara. Foresti, segretario di Rifondazione, guida il gruppo dei dimostranti

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Anche il Polesine si è unito alle proteste dei movimenti contro la cittadinanza onoraria concessa dal Comune al presidente Brasiliano Jair Bolsonaro, in ricordo dei suoi avi che qui abitavano alla fine dell’800. In piazza ad Anguillara già dalle prime ore del mattino, con cartelli, bandiere e striscioni, a manifestare il loro disappunto, al grido di ‘fora bolsonaro’. "Siamo qua per ribadire che Bolsonaro non ha nessun merito per ricevere questa onorificenza – ha commentato Diego Foresti, segretario di Rifondazione Comunista Polesine –, che il consiglio comunale di Anguillara gli ha conferito sulla base di non so quali meriti. Questa figura è negazionista dell’emergenza Covid. Ma quest’uomo ha anche negato il pericolo dei cambiamenti climatici e sta distruggendo la foresta amazzonica nel solo interesse delle multinazionali. Grave anche la sua posizione rispetto ai diritti umani e civili. In base a tutto questo ci domandiamo quali siano meriti per attribuirgli una cittadinanza onoraria. Chiediamo che questa delibera sia ritirata e che ci sia una riflessione seria su questa scelta". Presenti anche le delegazioni locali di Anpi. "Il presidente Bolsonaro non dovrebbe governare il Brasile – afferma Gianna Benucci, portavoce dell’associazione per la pace –, ci stupisce molto questa onorificenza. Un’amministrazione deve essere di tutti i cittadini e deve educare alla pace". Ad esprimere dissenso anche gruppi di cittadini brasiliani. "Non siamo d’accordo di concedere la cittadinanza ad una persona come lui – spiega Maria Irene Cardoso da Peschiera del Garda –, il 58% della popolazione Brasiliana dice di no a Bolsonaro. Siamo a favore della vita, dell’Amazzonia, dei poveri". "Bolsonaro è il simbolo della morte dei ceti più bassi, dei poveri – ha affermato Marco Nimis dell’unione rete studenti medi del veneto e universitari Padova –, il primo simbolo di negazionismo del cambiamento climatico. Le sue dichiarazioni ce le ricordiamo bene, di violenza contro i gay, sul Covid descritto come una semplice febbre. Le sue decisioni hanno portato il Brasile a risprofondare nel pericolo anche della dittatura militare, che lui molto spesso ha dimostrato di apprezzare. Non possiamo accettare che questa figura venga affiancata al nostro paese e alla nostra regione". Non solo striscioni di protesta. Davanti al Comune anche alcuni sostenitori con i colori del Brasile che hanno ballato ed inneggiato al presidente. "Sono felice ed emozionato di essere qui", le parole del presidente del Brasile che ha ’giocato d’anticipo’ dribblando le 200 persone raccolte intorno al sit-in di protesta davanti alla chiesa del paese, di fronte al municipio. Invece di visitare il municipio, Bolsonaro si è diretto a Villa Arca del Santo per un pranzo offerto dal sindaco Alessandra Buoso, al quale ha partecipato anche la giunta. Proprio durante il pranzo gli è stata conferita la cittadinanza onoraria. "Da qui sono partiti i miei nonni – le parole di Jair Bolsonaro –. Mi fa piacere essere tra brava gente".

Agnese Casoni