"Dalla pandemia ai rincari, imprese stremate"

L’appello delle associazioni di categoria al governo: "Interventi più decisi affinché gli aumenti vengano ulteriormente calmierati"

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La stangata in bolletta è alle porte. Nell’ultimo trimestre del 2021 la bolletta dell’elettricità aumenterà del 29,8% e quella del gas del 14,4%. Secondo quanto comunicato da Arera, Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, gli aumenti sarebbero provocati dall’innalzamento dei prezzi delle materie prime, verso i massimi storici anche a causa di ingenti difficoltà nelle filiere di approvvigionamento, e dalle alte quotazioni dei permessi di emissione di Co2. In Italia un intervento del governo ha tentato di arginare l’impatto dei prezzi, con lo stanziamento di 3,4 miliardi di fondi. "In assenza di questo provvedimento – sottolinea Luciano Milan, presidente provinciale di Federconsumatori –, le ricadute sulle famiglie sarebbero state di +110 euro annui per l’elettricità e +281 euro annui per il gas. Rincari più consistenti sono stati in parte scongiurati, dunque, attraverso l’eliminazione degli oneri di sistema nelle bollette di circa 6 milioni di microimprese, l’introduzione di sconti sull’elettricità per famiglie a basso reddito e alla riduzione dell’Iva al 5% sul gas. Si tratta tuttavia di una situazione che non dobbiamo immaginare come passeggera, ma che dovremo prepararci ad affrontare ancora negli anni a venire – continua Milan –. Solo il 20% dei rincari è dovuto infatti al maggior costo con cui lei imprese devono fare i conti per i permessi Ets per l’emissione di Co2. Il restante 80% è provocato da un aumento dei costi della materia prima. È necessario che il governo operi con misure mirate e in maniera strutturale, di modo da non frenare la transizione ma attutendo l’impatto per le fasce più deboli". Nonostante i provvedimenti del governo, però, "ci si aspettava aumenti decisamente più calmierati – fa presente Andrea Trombin, segretario generale di Confartigianato Polesine –. Le cifre restano comunque elevate, e andranno a impattare negativamente su famiglie e imprese. L’eliminazione degli oneri di sistema è già un discreto inizio, ma auspichiamo caldamente ulteriori interventi. Il vero tema su cui bisognerebbe seriamente discutere è la non autosufficienza dell’Italia dal punto di vista energetico. Siamo sempre soggetti alle variazioni che provengono da altri Paesi, chiaro che la competitività del sistema produttivo italiano ne risenta negativamente. Forse sarebbe giunto il momento di rivalutare le posizioni espresse con il referendum sul nucleare del 2011. Le centrali ci circondano, è un dato di fatto, e buona parte dell’energia che importiamo deriva proprio da queste". Per Vittorio Ceccato, vice presidente di Confesercenti Venezia Rovigo, il rincaro ormai alle porte è inammissibile. "Questi aumenti gravano terribilmente su piccole e medie imprese, che com’è noto già sono state ampiamente colpite dagli effetti economici della pandemia. Ci aspettiamo interventi più decisivi da parte del governo affinché i rincari vengano ulteriormente calmierati. L’aggravio dei costi fissi in uno scenario già non molto roseo, con la crisi economica che imperversa e l’effetto montante del commercio online, contribuirà a creare per numerosi esercizi commerciali un ritmo insostenibile".

Eva Zandonà