Diritti di pesca a Rovigo, Provincia sotto inchiesta

Indagati il presidente Dall’Ara e il segretario generale Votta. L’accusa è abuso d’ufficio. La procura ha ottenuto una proroga dei termini

Nel mirino la delibera per i diritti esclusivi di pesca

Nel mirino la delibera per i diritti esclusivi di pesca

Rovigo, 31 agosto 2020 - Il presidente, Ivan Dall’Ara, 67 anni, e il segretario generale della Provincia, la dirigente Maria Votta, 49 anni, sono indagati dalla procura di Rovigo per il reato di abuso d’ufficio. Il fascicolo è in mano al pubblico ministero Sabrina Duò che ha chiesto e ha ottenuto (a giugno) dal giudice per le indagini preliminari Pietro Mondaini una proroga dei termini delle indagini stesse. Sotto inchiesta ci sono i giorni precedenti la votazione della delibera del 18 ottobre del 2019, quella della famosa proroga dei diritti esclusivi di pesca a favore del Consorzio delle cooperative di pescatori di Scardovari. Gli investigatori della polizia giudiziaria stanno cercando di capire se Maria Votta e Ivan Dall’Ara abbiano messo in atto delle condotte al fine di condizionare i consiglieri provinciali e portarli a votare contro la proroga. Fosse vero, comunque, i tentativi sarebbero stati vani perché la delibera, alla fine, è passata. Ma torniamo indietro di quasi undici mesi. La delibera si basa sulla legge di bilancio del 2018 che affronta anche le concessioni demaniali marittime. I presenti in aula consiliare al momento del voto dovevano essere almeno sei ed erano otto di cui cinque favorevoli e tre contrari. Ci sono stati i "no" del presidente Ivan Dall’Ara, sindaco di Ceregnano, di Valeria Toso, consigliere a San Martino di Venezze e di Antonio Laruccia, sindaco di Trecenta. Favorevoli Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle, Francesco Siviero (Partito Democratico), sindaco di Taglio di Po, Sara Mazzucato, consigliere ad Adria, Valeria Mantovan (Fratelli d’Italia) assessore a Porto Viro, e Alberto Martello, consigliere a Canaro. Assenti Ilaria Paparella (Forza Italia), assessore a Villadose, Fabrizio Bonin (Lega) consigliere a Badia ed Emanuela Beltrame (Lega) consigliere ad Adria. Il parere allegato alla delibera del direttore generale della Provincia, Maria Votta, era contrario. La dirigente ritiene non applicabile la legge di bilancio 2018 ai diritti esclusivi di pesca e l’11 ottobre, quando ha depositato il parere all’ufficio protocollo, aveva dichiarato che in caso di approvazione della delibera avrebbe inoltrato gli atti ad Anac e procura. 

Il Consorzio, nel frattempo, attraverso l’avvocato Giampietro Berti aveva presentato un esposto in procura per segnalare comportamenti di minaccia, abuso d’ufficio e diffusione di notizie false ed esagerate atte a turbare l’ordine pubblico e nel mirino dei pescatori c’erano proprio Dall’Ara e Votta che, a detta di Berti, avrebbero esercitato presunte pressioni e minacce nei confronti dei consiglieri provinciali. "Mi sono semplicemente limitato ad informare i consiglieri di quali sono i rischi che corrono nel votare questa delibera", aveva spiegato il presidente della Provincia Dall’Ara il giorno del voto.