"Diversi da chi? Una classe così speciale"

I giovani reporter della 2ª A della ‘San Domenico Savio’ propongono la loro inchiesta. Sono seguiti dalla prof Monica Caniato

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"Diversi da chi?" da questo interrogativo che dà il titolo ad un progetto sono partiti i giovani reporter della classe 2ª A della “San Domenico Savio” di Porto Viro per scrivere la loro inchiesta. I cronisti sono seguiti dalla professoressa Monica Caniato. Andiamo a leggere quella che è la loro prima prova nell’ambito della nostra iniziativa rivolta alle scuole medie, il campionato di giornalismo.

DIVERSI DA CHI?

La nostra classe, la 2 A della scuola secondaria di primo grado ’San Domenico Savio’, è davvero una classe molto speciale. Siamo sedici alunni e ben otto di noi hanno un genitore, oppure entrambi, che sono stranieri. Inoltre, già durante il primo anno di scuola, abbiamo imparato a comunicare utilizzando il braille, apprendendo la struttura di questo alfabeto direttamente da una nostra compagna. Quest’anno, a scuola, stiamo vivendo un’avventura che crediamo sia davvero unica. Con tutti i nostri insegnanti stiamo realizzando il progetto intitolato ‘Diversi da chi?’ che ci ha portati a riflettere sugli articoli 1 e 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo. Questo nostro viaggio che stiamo sviluppando nell’ambito del progetto ‘Testimoni dei diritti’, organizzato dal Senato della Repubblica in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, ci sta facendo intraprendere varie tappe e ci ha condotti a una vera e propria crescita personale, diventando, per noi, un percorso di dialogo e di condivisione. Lo slogan del nostro progetto reca, in poche parole, un importante messaggio che si può tradurre così: "Sai che noia se fossimo tutti uguali?". Stiamo parlando della diversità sotto tutti i punti di vista. Abbiamo affrontato i temi dell’immigrazione, della diversabilità, dei pregiudizi e degli stereotipi. E dato che la diversità è propria anche del nostro territorio, stiamo cercando di capire, aiutati da alcuni esperti, in che modo la biodiversità del nostro Parco del Delta del Po possa essere salvaguardata mantenendo, allo stesso tempo, le attività umane che servono al sostentamento delle popolazioni locali. Ogni tappa del nostro ‘viaggio’ si rivela una preziosa fonte di arricchimento per ciascuno di noi, ci fa capire che non siamo diversi, bensì unici. Abbiamo capito che non dobbiamo lasciarci condizionare dai pregiudizi che rendono immobili, ma stiamo imparando a spalancare le nostre braccia per favorire l’incontro con colui che, frettolosamente e erroneamente, etichettiamo come diverso e abbiamo anche imparato il potere dell’informazione a sfavore della disinformazione che diffonde ignoranza e falsità.

I reporter della 2 A

San Domenico Savio