Donna morta in casa, il vicino: “È svenuta perché digiunava per il Ramadan”

L’uomo, in un’intervista tv, ha aggiunto che il pezzo di metallo rinvenuto dalla Tac “non è un proiettile” ma “un angolo del fornello” contro cui Rkia Hannaoui avrebbe sbattuto cadendo. Oggi l’incarico per l’autopsia

Rkia Hannaoui, 31 anni, è morta ad Ariano Polesine, in provincia di Rovigo

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Ariano Polesine “È morta perché ha sbattuto la testa. È caduta perché è andata in svenimento. È caduta perché stava senza mangiare, per il Ramadan”. Lo ha dichiarato il padrone dell'appartamento dove abitava Rkia Hannaoui, la donna di origine marocchina morta il 29 marzo scorso dopo essere stata trovata esanime in casa il giorno prima ad Ariano Polesine (Rovigo), ed alla cui Tac emergerebbe la presenza di un proiettile nel cranio. In una intervista al programma ‘Storie vere’ di Rai1 l'uomo sostiene che “Quello della tac non è un proiettile. Ha preso l'angolo del fornello, verrà fuori quello. Chi vuoi che vada a sparare a quella ragazza che, poverina, non parlava con nessuno? Sono convinto di questo. Era una brava ragazza. È caduta perché stava senza mangiare. La mattina le dicevo prendi un po’ di caffellatte barcollava perfino quando camminava”. Dopo l’arrivo in ospedale, infatti, la Tac aveva mostrato la presenza di un pezzo di metallo che i medici avevano dichiarato essere verosimilmente un proiettile per cui la Procura ha subito aperto un’indagine per omicidio. A non quadrare, però, il fatto che ci fosse poco sangue e che, sosteneva il marito, la donna era al telefono con la madre quando era caduta a terra.

Aggiornamento L’autopsia trova il proiettile in testa

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La ricostruzione degli eventi

Ricostruendo la vicenda, l'uomo ha raccontato che martedì 28 marzo verso le 13.30 uno dei due figli della donna gli avevano chiesto del sugo di pomodoro. Circa mezz'ora dopo è stato richiamato dalle loro grida disperate, ed è entrato nell'appartamento trovando Rkia a terra.

“Era distesa in terra, poverina - ha raccontato l’uomo ai microfoni del giornalista Rai -; la guardo, e non ha mica niente, non vedo niente; la muovo un po’, niente da fare e poco dopo si mette a rantolare”. A quel punto ha chiamato i carabinieri e il118. “L'infermiera l'ha piegata di fianco, e ho visto sangue, un po’ di sangue per terra, ed è quando ha battuto la testa”.

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Armi sequestrate in casa

Quanto alle armi sequestrate in casa, l'uomo riferisce che i carabinieri gli hanno preso quattro fucili nel merito della pistola ha aggiunto che “É una pistola buona, una 3.6 e ce l'hanno loro”. Ma non ritiene possibile che sia stata maneggiata da uno dei bambini: “No, no - conclude - loro sanno che sono importanti quelle cose”.

L’attesa per l’autopsia

Una versione quella del padrone di casa, che sembra allinearsi a quanto dichiarato dal marito nei giorni scorsi. Asmaoui Lebdaoui, infatti, in un’intervista rilasciata a Rai2 durante la trasmissione ‘Ore14’, sembra smontare completamente l’ipotesi che la moglie sia stata uccisa o che qualcuno le abbia sparato “I bambini – ha raccontato – erano tornati da scuola alle 12.40, come tutti i giorni, poi alle 13.30 sono uscito per andare a lavorare. Alle 16.35 mi chiama uno dei figli per dirmi che la mamma è caduta. Mia moglie stava facendo una video chiamata alla madre, che vive in Marocco, poi improvvisamente è caduta sbattendo forte la testa sul fornello della cucina. In ambulanza hanno detto che il cuore si è fermato e il sangue non arrivava al cervello, ha avuto un malore”. Sull’ipotesi che qualcuno abbia sparato alla moglie è categorico: “Non ci credo a questa ipotesi, voglio la verità dai medici”. L’attesa, quindi, è tutta rivolta all’autopsia che quantomeno stabilirà l’esatta causa della morte. La procura ha già disposto una consulenza tecnica per l’esame autoptico sulla salma per accertare la causa del decesso e ogni altro elemento utile a chiarire le circostanze del fatto: oggi il conferimento dell’incarico al medico legale.