"Donne e lavoro, la pandemia ha fatto da detonante"

Il segretario generale della Cgil Colombo: "Una sfida per il governo e l’utilizzo dei fondi"

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"Tra le emergenze che il nuovo governo dovrà affrontare, il tema donne e lavoro dovrà essere una priorità, anche nella definizione dei progetti, ed utilizzo delle risorse, legati al piano nazionale di ripresa e resilienza, così come per il piano regionale veneto – dice il segretario generale della Cgil Pieralberto Colombo –. Drammatici i recenti dati Istat sull’occupazione femminile nel 2020. Su una perdita di 444mila posti di lavoro 321mila riguardano donne. Anche nel caso del gap occupazionale femminile la pandemia ha svolto un ruolo di acceleratore ma tale problematica da anni è ben presente e denunciata dai sindacati. Ora ha raggiunto dimensioni ancor più inaccettabili e che rischiano di mettere in difficoltà la tenuta stessa del tessuto sociale. Basti ricordare che da anni le donne inattive superano di parecchi punti percentuali gli uomini inattivi, la retribuzione media delle donne, a parità di mansioni, è del 3035% inferiore rispetto a quella degli uomini. La crisi legata alla pandemia ha colpito molto di più settori in cui vi è una forte presenza di occupazione femminile così come la chiusura delle scuole ha finito per penalizzare maggiormente le madri, nelle famiglie meno abbienti nelle quali la didattica a distanza è più difficile".