Ersilio Gallimberti scomparso, trovato morto nella pineta a Ravenna

Adria, è dell’uomo scomparso il corpo individuato dai carabinieri

Ersilio Gallimberti

Ersilio Gallimberti

Adria (Rovigo), 31 ottobre 2018 - E' del 48enne Ersilio Gallimberti di Adria il cadavere che è stato ritrovato il 18 ottobre scorso dai carabinieri in una radura della pineta di Casalborsetti, non distante dal fiume Lamone (provincia di Ravenna). La conferma è arrivava ieri dalla comparazione con il dna del fratello.

Proseguono intanto le verifiche coordinate dal pubblico ministero Daniele Barberini per chiarire tutti i contorni dell’accaduto anche se al momento l’ipotesi di un gesto estremo resta quella più plausibile. In queste ore comunque non viene esclusa alcuna ipotesi. Il verdetto della prova del dna è stato una doccia fredda per il padre Dario e la madre Lina che vivono ad Adria e che fino all’ultimo avevano continuato a sperare che quel corpo non fosse quello del figlio che magari si era allontanato solo per uno sei suoi numerosi viaggi legati a motivi di lavoro.

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Grande anche il dolore del fratello Antonio, 61 anni, conosciuto come Marco Galli dee jay, e che ora lavora in un negozio di articoli per la pesca a Volto di Rosolina. La gente di Adria, dove Gallimberti era molto conosicuto, ha continuato a sperare, stretta attorno al dolore della famiglia, che Ersilio era magari all’estero e che sarebbe presto tornato. Non è stato purtroppo così.

Il 48enne se n’era andato da Adria il 23 settembre scorso con la propria vettura, la macchina è stata individuata non distante dal luogo del rinvenimento del cadavere. La cugina è la regista Anita Gallimberti. La sua è una famiglia nota in città, il nonno era comandante partigiano nella brigata Garibaldi nel periodo della resistenza.

«Porta il nome Ersilio come un zio che è morto da partigiano» le parole di un cittadino che lo conosceva bene. Gallimberti faceva l’in imprenditore e proprio per il suo lavoro era spesso all’estero. «L’ultima volta che l’ho visto – racconta un amico – è stato a fine luglio a Rosolina, al ristorante Aurora, era l’ora di pranzo e ci siamo salutati. In questo momento provo un grande dolore per quello che è successo.