Rovigo, ex ristoratore trovato morto in casa. E’ giallo

L’uomo, 35 anni, molto conosciuto in città, era stato per anni titolare di una pizzeria. Tra le ipotesi quella di un’overdose

Il colonnello dei carabinieri Sebastiano Mario Rizzo. Torna l’incubo eroina in città

Il colonnello dei carabinieri Sebastiano Mario Rizzo. Torna l’incubo eroina in città

Rovigo, 11 giugno 2020 - Uomo di 35 anni trovato morto in casa, è giallo. Era stato per anni titolare di una pizzeria. Il corpo senza vita dell’uomo, che aveva un bambino di 2 anni, è stato ritrovato all’interno della sua abitazione martedì sera. La causa della morte secondo i carabinieri è con ogni probabilità riconducibile ad un’overdose da eroina. Sono comunque al vaglio anche altre ipotesi che possono aver portato al decesso. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri in coordinamento con il pubblico ministero che era di turno alla procura della Repubblica di Rovigo nel momento in cui è stata scoperta la presenza del corpo. L’eroina non è scomparsa a Rovigo.

L’ultimo episodio che ha avuto un grande risalto mediatico è stato quello di Enrica Boni morta il 15 marzo del 2017 all’ospedale di Rovigo. Aveva assunto droghe ed il 3 dicembre 2016, in overdose, era stata portata in ambulanza al pronto soccorso di Rovigo. La donna, 45 anni, era a casa sua, nella periferia della città, priva di sensi, respirava a fatica. L’allarme l’aveva lanciato un amico che era in casa con lei. Quando la donna è arrivata in ospedale era già in gravissime condizioni ed in pericolo di vita. Ha resistito oltre tre mesi ma poi non ce l’ha fatta. L’amico che ha chiamato i soccorsi, 28 anni, sarebbe poi stato arrestato ed ha avuto conseguenze legali. Aveva lanciato l’allarme ma poi è scappato portando con sé la borsa di lei temendo che dentro ci potesse essere della droga. Scappando ha poi gettato via della droga che però è stata trovata e raccolta dalla polizia, intervenuta sul luogo della tragedia. Tra il 27 e il 28 dicembre scorso poi una 46 enne di Adria è stata trovava morta in casa. Ha lasciato un figlio adolescente che ora dovrà crescere senza la mamma.

Non è morta di overdose ma come conseguenza delle iniezioni di eroina che praticava sul proprio corpo. Si sa che dal punto di vista sanitario farsi iniezioni da soli può essere molto pericoloso nel caso inizino e venir meno le condizioni igieniche e di sicurezza. E la dipendenza dall’eroina può contribuire ad alimentare situazioni di degrado che non si sposano con la salute. Che l’eroina circoli ancora si sa proprio per via dei fatti di cronaca terrificanti che emergono. Era un assuntore, in cura al servizio dipendenze dell’Ulss, anche Roberto Lo Coco, il giovane che ha strangolato la moglie poco più che ventenne ad Adria lo scorso ottobre per gelosia. Non si può dire che quell’atto fosse stato una diretta conseguenza dell’uso di sostanze ma è maturato in una situazione di degrado nella quale l’eroina non ha certo aiutato a risolvere conflitti o tensioni tra marito e moglie. Per quello strangolamento, qualche giorno dopo, la giovane cameriera poi è morta.